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Cronaca

Irruzione a Palazzo Gambacorti, manifestanti diffidati

E' il comitato 'No daspo di piazza' a rendere noti i provvedimenti della Questura, scaturiti in seguito agli episodi di violenza dello scorso novembre. "La libertà non si diffida" dicono gli attivisti

"Nella giornata di ieri sono stati notificati altri provvedimenti per emanare due nuove diffide; questa volta le persone colpite sono accusate di aver preso parte alla manifestazione per il diritto alla casa che si è tenuta il 13 novembre sotto al Comune di Pisa. Dunque un nuovo caso di 'Daspo di piazza', utilizzato per situazioni che non hanno legami con lo sport o con il tifo. Particolarmente grave è il pretesto utilizzato: si accusano due persone di 'istigazione a delinquere' per aver parlato al megafono durante la manifestazione". A rendere noti i provvedimenti, attraverso una nota, è il comitato 'No daspo di piazza' che si è costituito a gennaio in seguito alle diffide a carico di alcuni attivisti che avevano manifestato contro la Lega Nord lo scorso novembre a Pisa. Ora dunque a finire nel mirino della Questura sarebbero altri due manifestanti che parteciparono alla manifestazione per l'emergenza abitativa dello scorso novembre, quando gli attivisti dei comitati di quartiere fecero irruzione nell'atrio di Palazzo Gambacorti.

Nella comunicazione della Questura si legge: "Durante le successive fasi di sgombero dei locali occupati, i manifestanti opponevano una forte resistenza attiva, con pugni e calci tentavano di accedere con violenza all'interno del comune, cercando di forzare il cordone delle forze di polizia predisposto a salvaguardia del portone principale, usando pugni, calci, spintoni, aste di bandiere, nonchè lanciando oggetti, bottiglie in plastica piene di acqua e fumogeni". Oltre a queste accuse anche appunto l'istigazione a delinquere, "poichè facendo uso di un megafono usava espressioni il cui intento era quello di istigare ulteriormente gli animi dei presenti al compimento di nuove condotte illecite".

"Due provvedimenti che hanno il sapore della vendetta, perché, dopo le sei notifiche di gennaio, molte erano state le iniziative del comitato 'No Daspo di piazza' e tantissima l'attenzione e la solidarietà raccolta, non solo a Pisa ma in tutta Italia - si legge ancora nel comunicato del comitato - e puntualmente ecco arrivare dalla Questura due nuove pre-diffide, per un differente motivo, quando ancora alle prime sei persone non è giunto il daspo definitivo". "Questo ci conferma che avevamo ragione - proseguono - il primo caso è stato una contestazione a un partito politico, adesso un corteo contro gli sfratti; se non ci opponiamo a questa assurda legge, qualsiasi manifestazione potrebbe essere usata a pretesto per emanare nuovi provvedimenti e limitare la nostra libertà. Ora più che mai, è necessario continuare con determinazione questa lotta. La libertà non si diffida!".

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