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Cronaca

Dimissioni Cda Port Authority Pisa, Pisano: "Segnalato il caso a Procura, Prefettura e Anac"

Il presidente decaduto Salvatore Pisano torna a denunciare pubblicamente possibili irregolarità avvenute

A distanza di due mesi circa dalla denuncia del caso, il presidente della Port Authority Pisa Salvatore Pisano torna a scrivere pubblicamente delle dimissioni del Cda che hanno portato alla sua decadenza, questa volta informando di come la vicenda sia stata portata all'attenzione delle autorità competenti, anche giudiziarie. "E' morta la democrazia a Pisa?", riporta nel titolo la missiva.

"Non avendo ricevuto altro che silenzi da parte dell'Amministrazione Comunale di Pisa - è la chiusura della nota di Pisano - e proprio affinché tutti comprendano se a Pisa sia morta la democrazia, ho provveduto a sottoporre l'intera vicenda al vaglio della Procura della Repubblica di Pisa così come al Prefetto della Città di Pisa, all'Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac) oltre che all'Organismo di Vigilanza della società attraverso querele/denunce, esposti, informative copiosamente dettagliate/i affinché, ognuna per propria competenza, ponga in essere ed adotti le azioni ed i provvedimenti tesi a chiarire gli aspetti più oscuri segnalati comminando a coloro che dovessero essere ritenuti responsabili di eventuali illeciti le giuste sanzioni. Il presente comunicato stampa verrà parimenti inoltrato ai capigruppo del Consiglio comunale, consesso unico e vero sovrano della titolarità della partecipata pubblica". 

Nella lunga disamina fornita, l'amministratore scrive di aver "svolto accertamenti (anche di carattere peritale) che interessavano la comunicazione pervenuta dalla casella pec di Confcommercio e che suffragavano i forti dubbi (già emersi in primissima battuta) in ordine alla regolarità dell'atto di dimissioni dei predetti consiglieri. Emergeva, in particolare, come Patto mediante il quale gli ex componenti del Cda, Prof. Avv. Luisa Azzena, Avv. Francesco Virgone, Dott.ssa Barbara Cadi, Sig. Federico Pieragnoli, fosse (o meglio sia) affetto da vizi formali (e di sostanza) di tale gravità da minarne la validità ed efficacia nell'ottica del conseguimento delle finalità per le quali è stato redatto ed inviato". 

Pisano aggiunge anche che "ciò che più stupisce, nell'intera vicenda, è la circostanza per cui nessuna delle Autorità Comunali (Sindaco, ex Capo di Gabinetto ora Dirigente di Direzione DD-04 quindi diretto responsabile delle partecipate comunali, Segretario Generale, Assessore con delega alla Navigabilità dell'Amo e dei Canali) preposte a vario titolo al controllo dell'operato dei Consiglieri di Amministrazione, seppur alcune tempestivamente informate in tempi largamente antecedenti rispetto all'ultimo episodio, altre da mesi e mesi in ordine a inspiegabili comportamenti del Comune di Pisa verso la società (numerosissime missive da me inviate anche in qualità di pubblico ufficiale a cui mai, ribadendo mai, è pervenuta risposta), non abbiano ritenuto opportuno approfondire gli aspetti di una situazione così particolare, quasi a voler approvare l'operato di chi si è assunto la responsabilità di agire in modo a dir poco discutibile e contrario all'interesse della Partecipata e della stessa Città di Pisa". 

A monte Pisano fa degli esempi. Scrive che "sin dall'insediamento del Cda, ho dovuto affrontare rapporti problematici con alcuni consiglieri: in particolare con uno di loro, che assumeva spesso atteggiamenti apertamente ed immotivatamente polemici nei miei confronti, adottando iniziative anche a nome dei colleghi. Tale complicata situazione ha determinato come corollario una maggior difficoltà nell'assunzione delle decisioni più rilevanti da deliberare nell'interesse della Società. Per tali motivi ho provveduto, in diverse occasioni, in tempi non sospetti (e largamente antecedenti al 16.11.2023), anche mediante comunicazioni ufficiali registrate sul protocollo societario, ad informare il Sindaco (che sfido a confutare la circostanza), nella sua qualità di socio unico, affinché, nell'esclusivo interesse della Partecipata, adottasse ogni più opportuno correttivo che potesse riportare in Società il necessario equilibrio".

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