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Cronaca

Toscana Aeroporti: Gina Giani rassegna le sue dimissioni

Dopo 40 anni trascorsi all'interno di Sat prima e di Toscana Aeroporti poi, l'amministratore delegato lascia la società che gestisce i due scali di Pisa e Firenze

Ha rassegnato le dimissioni Gina Giani, amministratore delegato di Toscana Aeroporti. Lo rende noto la stessa società che gestisce gli scali di Pisa e Firenze. Giani, per ragioni strettamente personali, ha lasciato tutti gli incarichi ricoperti nella società e nelle aziende da essa partecipate, con effetto a partire da venerdì 29 maggio 2020.

Il consiglio di amministrazione di Toscana Aeroporti, convocato dal presidente Marco Carrai in data 29 maggio 2020, attribuirà le deleghe attualmente in capo alla dottoressa Giani che manterrà i propri incarichi e responsabilità nella società fino alla stessa data.
"Toscana Aeroporti - si legge in una nota - ringrazia sentitamente Gina Giani per lo straordinario apporto umano e professionale garantito in oltre 40 anni di attività, in una carriera tutta interna all’aeroporto caratterizzata da crescenti ruoli di responsabilità fino a ricoprire la carica di amministratore delegato di SAT nel 2009 e, dal 2015, in Toscana Aeroporti. Dal 1995, in qualità di direttore commerciale e marketing di SAT, Gina Giani ha contribuito in maniera determinante allo straordinario sviluppo, all’epoca inimmaginabile, dell’aeroporto di Pisa portandolo a superare stabilmente la quota di 5 milioni di passeggeri annui superando brillantemente momenti di grande difficoltà come l’11 settembre 2001, la crisi economica del 2009 e affrontando, con straordinaria competenza l’emergenza legata all’epidemia Covid-19 di questi giorni".
"La dottoressa Giani è stata tra i principali fautori della nascita del sistema aeroportuale toscano, con la fusione dei due scali - prosegue la nota dell'azienda - dalla nascita di Toscana Aeroporti, sotto la sua guida la società ha ottenuto risultati record sotto ad ogni punto di vista: ha registrato una crescita media annua dell’EBITDA superiore al 10%, un incremento medio annuo dell’utile netto del 13,6% e un aumento di oltre 1 milione di passeggeri rispetto al 2015".

Il vicepresidente esecutivo di Toscana Aeroporti S.p.A. e presidente di Corporacion America Italia (azionista di maggioranza di Toscana Aeroporti) Roberto Naldi esprime “il più profondo ringraziamento alla manager, ma soprattutto all’amica Gina. L’aver condiviso un percorso così importante, a cui in pochi credevano, come la fusione dei due scali e aver avuto la possibilità di lavorare a fianco di una donna di tale professionalità ci ha dato modo di imparare tanto. Per noi Toscana Aeroporti è figlia soprattutto dell’indiscutibile competenza e caparbietà di Gina Giani, della sua visione e della sua autorevolezza nel trasporto aereo. Il nostro ringraziamento non sarà mai sufficiente a compensare quanto la dottoressa Giani ha dato per il sistema aeroportuale toscano. Personalmente voglio augurarle un futuro pieno di nuove soddisfazioni degne della sua eclettica intelligenza”.

Gina Giani ha commentato così la sua decisione, condivisa con la società: “Ho iniziato a lavorare all’Aeroporto di Pisa il 9 maggio 1977, e per i 43 anni successivi sono sempre stata convinta che fosse necessario costruire il sistema aeroportuale toscano, superando campanilismi e divisioni, e creando infrastrutture e servizi aeroportuali degni della nostra regione. La nascita di Toscana Aeroporti nel 2015 e il successo dei suoi primi cinque anni di vita lo hanno dimostrato. Per questo considero un grande onore essere stata nella squadra che ha fatto nascere Toscana Aeroporti. Per questo ringrazio Roberto Naldi, presidente di Corporacion America Italia, per la fiducia e per le grandi opportunità che mi ha dato. Ringrazio il presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai e il consiglio di amministrazione per l’attenzione e il supporto che mi hanno sempre assicurato in tutti questi anni”.

Da Toscana Aeroporti precisano che "l’amministratore delegato dimissionario non era qualificato quale amministratore indipendente ai sensi della disciplina legislativa e regolamentare vigente; non risulta essere titolare di azioni della società; non ha diritto ad indennità o ad altri benefici conseguenti la cessazione della carica e non era beneficiario di alcun piano di incentivazione basato su strumenti finanziari".

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