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Cronaca

Divieto di pesca alla Meloria per i non pisani: "Disponibili a semplificare le norme"

La risposta dell'Ente Parco alla denuncia di Confcommercio Pisa: "Il divieto discende da norme nazionali. Siamo comunque disponibili a promuovere azioni che possano razionalizzare le normative vigenti"

"Il divieto discende da norme emanate dal Ministero dell’Ambiente. In quanto gestori dell'area applichiamo le norme vigenti. Siamo comunque disponibili, insieme ai comuni che fanno parte della Comunità, a farsi promotori di azioni che possano semplificare e razionalizzare le normative vigenti". E' questa la risposta del Parco di San Rossore alla denuncia lanciata nei giorni scorsi del presidente dei Porticcioli D'Arno di Confcommercio Pisa, Massimo Bacherotti, in merito al provvedimento, emanato dallo stesso Parco, che vieta, nell'area marina protetta della Meloria, l'attività di pesca sportiva e ricreativa a tutti i residenti dei comuni della provincia di Pisa, con l'esclusione del solo capoluogo. Un'iniziativa che secondo Bacherotti rischia di avere ricadute sull'economia della nautica pisana.

Divieto di pesca alla Meloria per i non pisani: "E' come chiudere i lungarni"

"Gli appelli a superare l’esclusiva dei soli cittadini di Pisa, di Livorno e di Collesalvetti a poter pescare nell'area marina protetta della Meloria - scrive in una nota il Parco - possono essere condivisi, ma la cosa non è di stretta competenza dell’Ente. Il Parco, in quanto ente gestore dell’area, applica le norme vigenti. Spesso anzi è chiamato a rendere cogenti e far rispettare le norme stesse come quelle sulla navigazione in acque interne, in particolare per l’Arno, dove gli stessi rimessaggi segnalano le frequenti violazioni dei limiti di velocità, che danneggiano i natanti ormeggiati, gli ormeggi e le difese di sponda e aumentano i fenomeni erosivi nei tratti di sponda naturale specie sul versante a nord che costeggia S. Rossore".

A questo proposito il Parco sottolinea che "in occasione della stagione balneare, sono iniziate le attività ispettive per fare rispettare il limite di velocità dei 4 nodi in Arno. Si ricorda inoltre che in mare, con competenza della Capitanerie di Porto, all’interno dell’area marina protetta la velocità non può superare i 10 nodi entro la fascia di mare compresa tra i 300 e 600 metri da faro e torre e i 5 nodi entro la distanza di 300 m dal Faro e dalla Torre. Norme queste chiare e da rispettare. Più discutibili forse sono le norme che creano differenze fra cittadini che fanno parte integrante della Comunità del Parco. Così come forse sarebbero da ripensare alcuni criteri di perimetrazione e di gestione dell’area marina protetta in modo da proteggere l’ambiente e consentirne il tradizionale uso sociale dei cittadini".

"Il Parco - si legge ancora nella nota - è impegnato in questo come in altri ambiti a recuperare una piena legittimazione del valore della tutela dell’ambiente unito ad una rispettosa fruizione, ove possibile, da parte dei cittadini e dei turisti. Una fruizione che deve avere come fondamento l’insostituibile valore ambientale e naturale che reca garanzie, prestigio e vantaggi per la comunità ed il territorio e non certo danno o vincoli. Su questi presupposti e proprio perché le Comunità devono essere protagoniste delle azioni di tutela e di salvaguardia, il Parco insieme ai Sindaci dei Comuni che fanno parte della Comunità, si rendono disponibili a farsi promotori di azioni che possano semplificare e razionalizzare le normative vigenti dell’area marina protetta della Meloria".

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