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Cronaca Centro Storico / Borgo Stretto

Edicola confiscata alle mafie in Borgo Stretto: arriva Don Ciotti

L'iniziativa è in programma alle 15 di venerdì. Libera Pisa: "Necessario un riutilizzo ai fini sociali della struttura"

Prosegue la lotta di Libera contro la chiusura dell'edicola confiscata alle mafie in Borgo Stretto. Nel pomeriggio di oggi, 24 maggio, Don Luigi Ciotti, che ha ricevuto in mattinata all'Università di Pisa la laurea honoris causa in Sociologia e management dei servizi sociali, visiterà infatti il chiosco del centro storico, chiuso ormai dal primo marzo del 2018. L'appuntamento è per le ore 15: il fondatore di Libera sarà accompagnato dai volontari dell'associazione e insieme a loro rifletterà sulla storia della struttura e sull'importanza di un suo riutilizzo sociale. 

Nei giorni scorsi il comitato provinciale dell'associazione aveva lanciato una serie di appuntamenti per stimolare il confronto con l'amministrazione comunale sul riutilizzo di questo bene, evitando così "il degrado che attualmente investe la struttura". "L'iniziativa di oggi - spiega Fabrizio Tognoni, referente provinciale di Libera - si inserisce in questo contesto. Il nostro obiettivo è quello di riaccendere i riflettori su un bene che testimonia sia la presenza delle mafie sul nostro territorio, sia la vittoria delle istituzioni sulle stesse organizzazioni criminali. Lasciarlo in stato di abbandono, come ora, o rimuoverlo del tutto, come sembrerebbe voler fare l'amministrazione comunale, ci sembra un tradimento dello spirito della legge 109/96 che prevede un riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie".

"Il 29 maggio - prosegue Tognoni - avremo un incontro in Comune e cercheremo di capire le intenzioni dell'amministrazione. Nel mentre ci siamo confrontati con comitati e associazioni per capire come potrebbe essere riutilizzato il bene. Le idee sul tavolo sono diverse. Tra queste l'ipotesi di farne un punto informativo per i turisti o uno sportello di ascolto per le persone afflitte da ludopatia".

Nella giornata di ieri, 23 maggio, alcuni volontari di Libera hanno intanto deciso "di affiggere un pannello sull’edicola per ricordare agli altri ma anche a noi stessi che onorare le vittime innocenti di mafia vuol dire riconoscere ciò per cui hanno combattuto e, nel nostro piccolo, cercare di emularli. Esporre quella scritta sull’edicola, oggi piena anche di lettere e di disegni degli studenti, è per noi il modo migliore di ricordare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, non smettendo mai di impegnarci per tutto ciò che ci hanno lasciato".

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