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Cronaca

Da Pisa al Brasile: un cordone ombelicale contro la leucemia

A San Paolo in Brasile, qualcuno forse riuscirà a sconfiggere la leucemia grazie a un cordone ombelicale donato dall'azienda ospedaliera pisana. La donatrice è una mamma della provincia di Livorno

Un cordone ombelicale per sconfiggere la leucemia, da Pisa a San Paolo in Brasile. Lo ha rivelato in una nota l'azienda ospedaliero universitaria pisana (Aoup), che afferma di avere ricevuto la richiesta del cordone ombelicale il 3 agosto scorso. Dopo solo 10 giorni, lo speciale contenitore per il trasporto del sangue del cordone (dry shipper) era pronto per essere inviato. Un ottimo risultato, considerando che le procedure internazionali prevedono 2 mesi per le richieste normali, e 15 giorni per quelle urgenti.

"L'unità di sangue da trapiantare - spiega Fabrizio Scatena, direttore dell'unità operativa di Medicina trasfusionale e biologia dei trapianti dell'Aoup - viene scelta a livello mondiale dentro un database dove confluiscono i dati dei vari registri donatori nazionali. I medici brasiliani disponevano di una rosa di ospedali dove era conservato sangue compatibile con quello del loro paziente e Pisa è stata scelta perché il sangue risultava di qualità più alta, ovvero con un numero di cellule nucleate e staminali più elevato".

La donatrice è una mamma della provincia di Livorno che ha donato il cordone nel 2008. "Come lei - sottolinea l'Aoup, - sono tante le donne che decidono di donare il cordone ombelicale, che fino a qualche anno fa era considerato materiale di scarto e che, ancora oggi viene buttato via, in mancanza di un'esplicita richiesta da parte della madre".

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