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Cronaca

Elezioni rettore, il candidato Iannaccone: "Migliorare la qualità dell'offerta formativa e della ricerca"

Il docente del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, Giuseppe Iannaccone, in corsa per ricoprire la carica di rettore, ci parla del suo programma

Ecco cosa ha raccontato a PisaToday il professor Giuseppe Iannaccone, docente presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa e candidato alla carica di rettore.

- Professor Iannaccone, qual è la sfida prioritaria per l'Ateneo pisano?

L’Università di Pisa deve ritrovare l’ambizione di essere uno tra i grandi atenei italiani e europei. Deve puntare con decisione ad essere una grande università di ricerca, in grado di laureare migliaia di studenti ogni anno e di svolgere un’attività di ricerca molto intensa e aperta al confronto internazionale. La ricerca dà autorevolezza e sostanza alla formazione, aumentando la capacità di attrazione degli studenti più motivati da tutto il territorio nazionale. È chiaro ormai che nel sistema globalizzato della formazione superiore solo le grandi università di ricerca riusciranno mantenere identità riconoscibile, prestigio, e adeguate risorse.

- Quali sono i tre punti fondamentali del suo programma di mandato?

  • Dare un forte impulso alla ricerca in Ateneo tramite un impegno del governo e dell’organizzazione per acquisire più risorse dall’esterno e una serie di incentivi per il personale docente, tecnico e amministrativo.
  • Analisi e potenziamento della qualità dell’offerta formativa, valorizzando le proposte formative più efficaci e più attrattive per gli studenti da tutta Italia.
  • Far partire da subito il processo per giungere a un piano di sviluppo pluriennale dell’Ateneo, in termini di personale, strutture, risorse, amministrazione, offerta formativa. Il piano deve partire dagli obiettivi strategici di governo e da una previsione di risorse e deve essere sviluppato insieme ai singoli dipartimenti, perché sia davvero condiviso.

- Che cosa rimprovera al rettore Augello e in quest'ottica quali novità pensa di introdurre?

Il rettore Augello ha avuto il merito di affrontare con fermezza una situazione difficile per la riduzione delle risorse e la grande modifica del quadro normativo. Però poi il governo si è limitato alla gestione ordinaria trincerandosi dietro le necessità dell’emergenza, trascurando aspetti indispensabili come il rilancio della qualità dell’offerta formativa e della qualità della ricerca. Abbiamo invece bisogno di una visione strategica e ambiziosa per l’Università di Pisa, che valorizzi la nostra grande tradizione e le professionalità nelle missioni dell’Ateneo e nell’amministrazione. L’Università di Pisa può entrare nel novero delle grandi università di ricerca in piccole città, di cui abbiamo molti esempi di Europa.

- Reclutamento del personale: da più parti si sottolinea l'eccessivo ricorso dell'Ateneo a figure professionali che costano meno e sono meno tutelate. Cosa pensa di fare per affrontare il problema?

Potremo risolvere gran parte del problema da un lato grazie allo sblocco del turnover, che consentirà di usare le risorse disponibili a causa dei pensionamenti per reclutare nuovo personale di ruolo. Dall’altro lato dobbiamo sostituire la pletora di forme contrattuali temporanee con forme a maggiore tutela. È un problema di tutto il sistema universitario nazionale, non solo di Pisa.

- Come affrontare i continui tagli nei finanziamenti nazionali a quali si è assistito negli ultimi anni?

Ci sono due livelli. Al livello del nostro Ateneo, dobbiamo attrezzarci per potenziare la nostra capacità di raccogliere risorse in ambito internazionale (programma Horizon 2020 della Commissione Europea) e da organizzazioni pubbliche e private. A livello nazionale, il rettore deve dare voce a queste istanze presso il governo, la politica, le istituzioni, e presso l’opinione pubblica, per influire sulla sensibilità su questi temi.

- Scuola Sant'Anna e Normale hanno una grossa capacità attrattiva di investimenti. Questo può finire per penalizzare l'Ateneo?

No, non dobbiamo dividerci una torta, dobbiamo allargare la torta. Abbiamo bisogno di valorizzare Pisa come area di eccellenza nella formazione e nella ricerca e governare perché l’Università di Pisa recuperi il ruolo di guida per ricchezza di temi e di discipline, per dinamicità nella risposta alle richieste della società. Solo così vinceremo tutti.

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