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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Ricerca: la dottoressa Elisa Giovannetti al Quirinale per la cerimonia dell'Airc

La ricercatrice dell'Università di Pisa è intervenuta in rappresentanza dei 5.000 studiosi sostenuti dall’AIRC

Nel pomeriggio di lunedì 29 ottobre, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è tenuta al Palazzo del Quirinale l’annuale cerimonia dedicata all'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), appuntamento che inaugura simbolicamente 'I Giorni della Ricerca', iniziativa in programma dal 4 all’11 novembre per informare l’opinione pubblica sui progressi raggiunti nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e della cura del cancro e sostenere con le donazioni dei cittadini nuovi programmi scientifici pluriennali.

Davanti ai rappresentanti delle Istituzioni, delle autorità e a una platea di centinaia di donne e uomini di scienza e di sostenitori della ricerca, il Sottosegretario di Stato alla Salute Armando Bartolazzi, il Presidente AIRC e FIRC Pier Giuseppe Torrani, il Direttore Scientifico AIRC Federico Caligaris-Cappio e la dottoressa Elisa Giovannetti, ricercatrice del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa, hanno presentato al Presidente Mattarella i risultati di un anno di impegno sul fronte della ricerca oncologica e hanno sottolineato l’importanza per la comunità scientifica di innovare e fare rete a livello nazionale e internazionale, perché se il cancro non conosce confini neppure la ricerca li deve conoscere.

Formazione culturale, creatività, capacità di collaborare: sono le caratteristiche necessarie per fare il ‘mestiere del ricercatore’, così ha raccontato Elisa Giovannetti, intervenuta in rappresentanza dei 5.000 ricercatori sostenuti da AIRC: “Se oggi faccio la ricercatrice molto lo devo al sostegno che ho ricevuto negli anni da AIRC: prima con una borsa Marie Curie per l’estero e ora con un grant AIRC Start-Up per lo studio dei tumori del pancreas. Il mio è il lavoro più bello del mondo, fatto di curiosità e intuizioni, studi condotti seguendo rigorose regole sperimentali, ed essenziali confronti e collaborazioni con la comunità scientifica internazionale, allo scopo di dare un contributo al progresso ed al benessere della collettività. Ma non posso certo nascondere i problemi che riguardano la precarietà e il riconoscimento del merito. I giovani che fanno il mestiere del ricercatore sono l'investimento più proficuo e produttivo per il futuro del nostro Paese, è necessario costruire possibilità perché possiamo lavorare al meglio. Per riuscire a sconfiggere il cancro dobbiamo aumentare le nostre collaborazioni e partecipare alla creazione di infrastrutture comuni. L’Italia non deve chiudersi su sé stessa, ma deve invece investire in collaborazioni internazionali in cui la ricerca sia intesa come strumento di conoscenza e di sviluppo”.

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