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Cronaca

Scuola Normale, il governatore Rossi infuriato: "La Regione non invitata al Ministero"

Enrico Rossi denuncia lo "sgarbo istituzionale" e chiede un nuovo incontro dopo quello di mercoledì nel quale è stata sancita la formazione di una Scuola d'eccellenza a Napoli

Amareggiato, a dir poco, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi per lo "sgarbo istituzionale" nei suoi confronti in occasione dell'incontro al Ministero dell'Istruzione sulla decisione di creare una scuola di eccellenza (che non avrà il 'marchio' della Normale, come annunciato ieri dal sindaco di Pisa Michele Conti) al Sud.
Un incontro che il governatore definisce "non valido".
"Al di là delle decisioni prese e comunicate dal sindaco di Pisa - afferma - voglio sottolineare che a quell'incontro non è stata invitata e quindi non era presente la Regione Toscana. La Regione che, faccio notare, è stata impegnata ed è tuttora impegnata nel garantire la presenza e lo sviluppo della Scuola Normale all'interno della città di Pisa e in altri territori della Toscana, anche mettendo a disposizione immobili o collaborando alla realizzazione di strutture, laboratori, edifici e attraverso il finanziamento di progetti di ricerca specifici. Chiedo pertanto con determinazione che l'incontro venga replicato, stavolta prevedendo anche la mia presenza". "Riconosco al Ministero ogni diritto a discutere con il direttore e ad effettuare le scelte che ritiene opportune, ma non posso accettare che, per ragioni di sintonia politica fra governo e maggioranza del Comune di Pisa, si invitino
gli enti locali, senza considerare il ruolo fondamentrale che ha la Regione - prosegue Rossi - ritengo questo un grave sgarbo istituzionale, scriverò in proposito anche al presidente del Consiglio e insisterò perchè si rimedi al più presto a questa mancanza".

Quanto alle decisioni annunciate (ovvero di costituire una Scuola Superiore Meridionale sotto la guida dell'Università Federico II di Napoli), "non riesco a capire - aggiunge Rossi - quei politici che esultano presentando la decisione come un buon risultato per Pisa e la Toscana. Come sembra di intuire invece questa decisione significa la perdita di almeno 50 milioni che la Scuola Normale Superiore, da Pisa, avrebbe potuto gestire col suo consueto e tradizionale rigore. Esultare per questo mi sembra illogico, è un 'sovranismo' di stenterello".
 

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