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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Cisanello / Via Paradisa, 2

Allagamenti e strumenti malfunzionanti nel reparto dialisi: il comitato presenta un esposto

I dializzati chiedono un sopralluogo ad Asl e Vigili del Fuoco dopo il silenzio della direzione sanitaria dell'ospedale

Usa le maniere forti il Comitato dei Dializzati dell'ospedale Cisanello di Pisa che, supportato dai Cobas, ha presentato un esposto all'Asl, ai Vigili del Fuoco e alla Procura della Repubblica per chiedere un sopralluogo ai locali, presso l'edificio 30 C, nei quali vengono svolte le sedute di dialisi, locali che per i pazienti non sono adatti ad accogliere i dializzati. Da mesi infatti, ed esattamente dal nubifragio dello scorso 24 agosto, quando il reparto fini sott'acqua, dal comitato denunciano la condizione della struttura. Una raccolta firme, la richiesta di un incontro con la direzione sanitaria, una vasta risonanza mediatica, ma ad oggi la dialisi resta al suo posto. Da qui la lettera ad Asl, Vigili del Fuoco e Procura.

"Il reparto - si legge nel testo - è situato in un piano interrato a circa 5 metri al di sotto del piano stradale, l’edificio 30C, che durante il nubifragio del 24/08/15 si è allagato e solo dopo quattro o cinque ore è stato possibile, per i pazienti in turno quella mattina, effettuare la seduta dialitica. L'ospedale di Cisanello si trova all'interno della golena del fiume Arno, ad una distanza di poche centinaia di metri dall'acqua, in quella zona che in caso di esondazione dovrebbe far defluire l’acqua contenendo l’inondazione, tutto questo in un ospedale di nuovissima realizzazione, si dice e si scrive una eccellenza in Italia e una struttura tra i primi in Europa. Sembra quasi un controsenso, infatti, i pazienti invece di avere delle ampie finestre, da dove magari, poter osservare l'esterno e la luce del sole,  guardano delle finestrelle a vasistas poste da un lato delle sale, oltretutto con i vetri oscurati dalla densa polvere".

E poi ancora il Comitato ripercorre ciò che successe in agosto: "L'evento di lunedì 24 agosto si è verificato all'improvviso prima dell’inizio turno, ci chiediamo cosa sarebbe potuto succedere se si fosse verificato quando le sale dialisi sono completamente piene di pazienti allacciati alle macchine. Ricordiamo infatti che un buon 60% di dializzati non si sposta con le proprie gambe, deve essere trasportato in sedia a rotelle o in barella, le sale non possono essere evacuate con facilità e tempestività vista la tipologia dei pazienti. La mattinata  - sottolineano i pazienti - si concluse in maniera non eccessivamente drammatica, solo ed esclusivamente per l'abnegazione di alcuni medici e di tutto il personale infermieristico che da subito, anche con l'acqua alta mezzo metro, hanno apprestato punti dialisi sparsi in diversi reparti prestando il trattamento ai più bisognosi". Così iniziò la campagna mediatica e il coinvolgimento del Consiglio Comunale di Pisa.

Maltempo: infiltrazioni d'acqua nel reparto Dialisi di Cisanello

"Sulla stampa locale abbiamo letto mesi fa - dicono dal Comitato - 'stiamo pensando ad una nuova collocazione delle sale dialisi… forse presso l’edificio 5', ancor più decentrato dai servizi per noi vitali quali: unità di rianimazione, nefrologia, laboratori analisi in tempo reale. Non sono stati minimamente interpellati gli utenti ma perfino la direttrice della unità".

Infine il capitolo degli strumenti vetusti. "Ricordiamo che poltrone e letti dell’unità dialisi sono dotati di bilance di precisione che determinano il peso di arrivo del paziente all’inizio della dialisi, il peso è essenziale per svolgere le operazioni di dialisi, se il peso è errato si rischia di collassare il paziente traendo troppi liquidi, anche il peso di uscita è importante, perché condizionerà la dialisi seguente - evidenziano dal Comitato Dializzati - queste bilance sono quasi tutte malfunzionanti, ci è stato detto che non sarebbero riparabili in quanto la ditta produttrice è fallita o chiusa e non sembrano esser reperibili sul mercato i pezzi di ricambio. I pazienti in grado di camminare vengono pesati ad uno ad uno sulle due bilance presenti in reparto, ma ciò comporta un grande ritardo sui tempi di terapia,  per i pazienti allettati i problemi sono più seri ed il rischio che la terapia sia compromessa è molto alto. I nostri medici hanno più volte fatto richiesta di poltrone e letti nuovi, ma l’amministrazione ha sempre negato l’acquisto per gravi motivi economici".
"Ci dicono di non avere soldi per garantire un servizio dignitoso, per reperire una collocazione sicura che non sia uno scantinato dove un reparto non avrebbe mai dovuto esserci - concludono - interrogativi i nostri che non hanno ancora risposta, per questo chiediamo un sopralluogo, una ispezione nei locali dell’edificio 30 C".

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