Picchiava la moglie e viveva di reati: espulso pericoloso pregiudicato

Evasione, associazione per delinquere, furto aggravato, furto in abitazione, guida sotto l’effetto di alcol, uso di atto falso, invasione di terreni e di edifici, deturpamento ed imbrattamento di cose altrui, guida senza patente e possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli. Poi il non rispetto dell'obbligo di istruzione nei confronti dei figli minorenni, ed infine, ancora più grave, maltrattamenti in famiglia, con violenze contro la moglie inserita in un programma di protezione sociale. Sono tutti i reati dei quali si è reso protagonista nel tempo F.M., un cittadino macedone di 36 anni, pregiudicato, che non ha mai manifestato la volontà di integrarsi nel nostro paese. Dimorante prima nel campo della Bigattiera, poi dopo lo sgombero si era trasferito presso il campo nomadi di Coltano. 

Aveva tentato in tutti i modi di restare in Italia proponendo anche ricorsi all’Autorità Giudiziaria in nome dei figli minori, ma proprio per il suo comportamento antisociale e contrario ai più elementari principi di educazione, assistenza e sostegno nei confronti dei figli e della moglie, sono stati rigettati. I giudici avevano anche imposto il divieto di avvicinamento alla moglie ed ai figli.

Giovedì 25 febbraio gli uomini delle Volanti dela Polizia lo hanno prelevato dal campo nomadi di Coltano dove si trovava in una roulotte con la moglie ed i figli, contravvenendo appunto al divieto di avvicinamento. Esperite le procedure sull'identificazione attraverso le impronte digitali presenti in banca dati, in considerazione della spiccata antisocialità, dell’elevato profilo criminale e pericolosità dell'uomo, è stato munito del provvedimento prefettizio dell’espulsione dal territorio nazionale, eseguito coattivamente mediante accompagnamento al CIE di Torino.