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Cronaca

Esternalizzazioni servizi negli aeroporti toscani, la Cisl insorge: "Lavoratori precari"

Il segretario della Fit-Cisl toscana parla di "un’altra tegola dopo il licenziamento di circa 20 lavoratori a luglio scorso nel sito fiorentino", ma Toscana Aeroporti replica e minaccia azioni legali: "E' solo un'ipotesi"

Fa discutere l'annuncio di Toscana Aeroporti di esternalizzazione dei servizi di handling e security negli scali di Pisa e Firenze. “Toscana Aeroporti intende esternalizzare 700 lavoratori, 500 a Pisa e 200 a Firenze precarizzando il lavoro e il loro futuro” denuncia il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni. “Le funzioni di carico/scarico bagagli, controllo tecnico, pulizia, rifornimento velivoli, assistenza a terra dei passeggeri e check-in saranno esternalizzate a favore di ditte nazionali e internazionali che si occupano di handling - dice Boni - un’altra tegola dopo il licenziamento di circa 20 lavoratori a luglio scorso nel sito fiorentino. Evidentemente quella era solo la punta dell’iceberg di una strategia che coinvolge tutta la società”.
“Per gli investimenti - continua Boni - pur ribadendo la volontà di andare avanti e la disponibilità dei finanziamenti necessari, ci è stato detto che è di fatto tutto fermo: a Pisa perché il nuovo terminal da 40 milioni di euro è bloccato dalla trattativa con il ministero della Difesa che non trova soluzione a causa dell’aeroporto militare; a Firenze si sta aspettando la Via dal Ministero per la nuova pista (circa 300 milioni di euro)”.

“Per quanto riguarda il personale la dirigenza immagina entro sei mesi di abbattere il costo del lavoro medio da 54.000 a 40.000 euro, far confluire il personale (400 persone a Pisa e 200 a Firenze) in una società di scopo e poi vendere il tutto ad una società di handling. Anche per i 100 lavoratori addetti alla security di Pisa si pensa ad una esternalizzazione - prosegue il segretario generale toscano della Fit-Cisl - il tutto giustificato da alcune lettere dell’Enac che indica la necessità di creare concorrenza su queste attività attraverso almeno due società di handling per ogni sito aeroportuale, senza nessun riferimento di tutela per i lavoratori coinvolti che da quel momento in poi diventeranno precari, insicuri e con stipendi certamente più bassi. Insomma si vogliono favorire le società che gestiscono gli aeroporti e penalizzare i lavoratori e le loro famiglie”. “E’ evidente che a fronte di queste intenzioni dell’azienda - conclude Boni - da oggi si apre una stagione fortemente conflittuale a tutto campo, e senza esclusione di colpi".

La replica di Toscana Aeroporti

Non tarda ad arrivare il commento di Toscana Aeroporti sulle dichiarazioni del segretario Boni. "Toscana Aeroporti precisa che quanto prospettato alle organizzazioni sindacali non rappresenta un piano già definito ma un’ipotesi di lavoro per la quale si auspica una collaborazione costruttiva delle stesse - si legge in una nota dell'azienda aeroportuale - l’apertura delle attività di handlig a soggetti esterni risponde infatti al rispetto di obblighi normativi e, come tali, rappresentano un percorso improcrastinabile e non più rinviabile dalla società. Proprio con l’obiettivo di rispondere a un obbligo di legge ma con la ferma volontà di intraprendere questo percorso insieme alle organizzazioni sindacali avendo come stella polare la salvaguardia del pieno livello occupazionale attuale, Toscana Aeroporti ha presentato non un piano definito ma un’ipotesi di lavoro al fine di condividere con le organizzazioni sindacali i prossimi passi da compiere auspicabilmente insieme".

"Come già ribadito - proseguono da Toscana Aeroporti - si cercherà infatti di tutelare il mantenimento del livello occupazionale attuale valutando come elementi qualificanti delle offerte provenienti da operatori specializzati per le attività di handling e di security, l’impegno verso la stabilità occupazionale attuale, prima ancora dell’eventuale corrispettivo offerto. L’auspicato sblocco degli investimenti programmati, per i quali si è in attesa delle autorizzazioni necessarie, relativi alla realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze e all’ampliamento del terminal di Pisa, rappresentano inoltre fattori in grado di generare un numero significativo di nuovi posti di lavoro, sia per la costruzione delle opere, sia a regime".
"Si auspica quindi - aggiungono - che il confronto con le organizzazioni sindacali rimanga nel solco di un percorso costruttivo ispirato a valori di educazione e correttezza. Le premesse appaiono ben distanti dall’approccio adottato da Toscana Aeroporti e sembrano non interessate a individuare un percorso condiviso a tutela dei giusti diritti dei lavoratori, ma unicamente a creare un immotivato clima di tensione". "A questo proposito - concludono dal'azienda dei due scali toscani - la società diffida il segretario Fit-Cisl Toscana a rilasciare dichiarazioni non veritiere quali quelle relative ai 20 licenziamenti presso l’aeroporto di Firenze, mai avvenuti e assolutamente non previsti dalla società che, pertanto, si riserva le opportune valutazioni in sede legale a tutela della propria immagine".

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