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Cronaca Calcinaia

Decine di furti e rapine violente: smantellata banda, colpi anche nel pisano

Sono stati fermati i 5 sospettati di far parte di un'organizzazione che in soli 4 mesi ha depredato 30 fra negozi e sale slot

Una trentina fra furti e rapine, anche in provincia di Pisa, compiuti nell'arco di 4 mesi dalla fine di febbraio alla fine di giugno E' ciò di cui sono accusati 5 uomini fermati dai Carabinieri di Firenze su esecuzione del decreto di fermo di indiziato di delitto emesso il 9 ottobre 2019 dalla Procura della Repubblica di Firenze. Sono 4 cittadini di nazionalità rumena ed uno albanese, di età  tra i 21 e i 35 anni. I primi sono stati rintracciati a Montecatini Terme, l'ultimo a Firenze. Ora si trovano in custodia cautelare in carcere.

Il provvedimento scaturisce dalle risultanze di un'indagine svolta dal Nucleo Investigativo di Firenze, con il contributo del Comando di Lucca e delle Compagnie di Signa e Borgo San Lorenzo. I riscontri raccolti descrivono veri e propri raid predatori fra Toscana, Umbria, Veneto ed Emilia-Romagna, con il conto di 6 rapine in danno di sale slot e 23 furti con il metodo della 'spaccata'. In provincia di Pisa avrebbero colpito: all'Ottica Mascagni di San Miniato il 6 marzo; al Trony di Calcinaia il 12 marzo; ancora al Trony di Calcinaia il primo giugno, più la segnalazione per ricettazione di uno scooter.

La dinamica delle azioni delle rapine era anche particolarmente violenta. Impiegati e clienti venivano minacciati con una pistola semiautomatica e corpi contundenti, talvolta le vittime sono state percosse violentemente, come nel caso del portiere di notte di un hotel di Ravenna, colpito ripetutamente alla testa e alla schiena con un martello. I furti erano un insieme di reati: venivano portati via autoveicoli di grossa cilindrata da concessionarie di zona, con i mezzi poi utilizzati per sfondare saracinesche e vetrate di negozi di elettronica e abbigliamento. Ciascun colpo fruttava nel mercato dell'illecito migliaia di euro.

Pistole puntate e 'spaccate': il video delle azioni

I malviventi agivano sempre in un numero minimo di sei unità, travisati e con i guanti, per non lasciare tracce. Dopo i colpi eseguiti sono stati anche intercettati dalle forze dell'ordine mentre fuggivano a bordo della auto rubate, ma con pericolose manovre e stratagemmi sono sempre riusciti a scappare. E' successo ad esempio che spruzzassero il contenuto di estintori verso gli inseguitori per ostacolarne l'azione. Della banda facevano parte almeno altri due componenti, che risultano già in carcere a Prato e a Como per reati della stessa tipologia. 

A testimoniare la professionalità e la pericolosità del gruppo è emerso come l'organizzazione agisse, con lo stesso modus operandi, in altri Paesi europei (Belgio, Germania e Danimarca), dando luogo a delle vere e proprie ondate criminali della durata variabile, da pochi giorni ad alcune settimane. Le indagini alla fine hanno permesso l'identificazione degli autori e la loro cattura. La loro ultima presenza in Italia è stata registrata agli inizi di ottobre (a distanza di mesi dall'ultima presenza documentata in territorio nazionale): negli ultimi giorni, secondo gli inquirenti, la banda aveva effettuato sopralluoghi e si apprestava a commettere nuovi reati, per poi ripartire alla volta della nazione di origine. Nel corso della perquisizione dell'appartamento di Montecatini Terme, scelto come base per i colpi più recenti, sono stati rinvenuti e sequestrati una pistola giocattolo e vario materiale da travisamento (maschere, parrucche) utilizzati per la commissione di rapine.

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