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Cronaca

Filiera corta: un bando per diffonderla ancora di più

E' buona la risposta del territorio provinciale pisano in un settore che sta crescendo e che conta ad oggi 12 mercati di produttori, 6 negozi di prodotti locali e numerose esperienze spontanee dei GAS

Si sono svolti in questi giorni alcuni incontri con le associazioni agricole e le amministrazioni comunali della Provincia, in occasione dell’emanazione del bando della Regione Toscana sui Piani integrati di Filiera, destinato agli imprenditori agricoli e del bando per la Misura 6.1.11 del PAR, il cosiddetto Progetto Filiera corta, i cui beneficiari sono comuni singoli o associati.
“Dal confronto intorno a questi strumenti, molto diversi tra loro e con implicazioni gestionali ed economiche non paragonabili - afferma Giacomo Sanavio, assessore allo Sviluppo Rurale della Provincia di Pisa - è emerso come il nostro territorio sia maturo per immaginare e realizzare nuove forme di collaborazione tra soggetti pubblici e privati, a fronte anche di un interesse rinnovato da parte delle amministrazioni verso sistemi di approvvigionamento di prodotti locali per le mense scolastiche o, più in generale, per le utenze collettive, con attenzione al tema dell'educazione alimentare”. 

Negli ultimi anni, infatti, si sono sviluppate diverse iniziative di filiera corta nel territorio provinciale che ad oggi conta 12 mercati di produttori e 6 spacci/negozi di prodotti locali, a cui si aggiungono le numerose ed importanti esperienze spontanee dei GAS.
“A partire da questa rete di iniziative - aggiunge Sanavio - la sfida per il nostro territorio e la richiesta emersa dal confronto è quella di provare a costruire sistemi logistici e di approvvigionamento che diventino alternative concrete e quotidiane sia per le utenze pubbliche che per i singoli cittadini e, insieme, un canale affidabile che assicuri la sostenibilità economica e sociale delle attività agricole delle nostre aree rurali”.

Questi in sintesi i contenuti del bando della Misura 6.1.11 del PAR. Il bando finanzia nell’ordine: spacci locali, progetti speciali, mercati dei produttori. Tra le priorità individuate per la selezione delle proposte progettuali: l’utilizzo nelle mense pubbliche di prodotti locali con contratti di fornitura diretta tra Comune e produttori agricoli del territorio; cantierabilità del progetto e azioni volte al sociale quale l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.

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