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Cronaca

Antincendio boschivo, Salvadori confermato presidente: "Nei giovani poca pazienza e voglia di 'bruciare le tappe'"

Gabriele Salvadori sarà ancora presidente del Coordinamento Volontariato Toscano AIB e guiderà così i 4500 volontari presenti nella nostra regione

Confermato alla guida degli oltre 4500 volontari toscani, impegnati nella lotta agli incendi boschivi, il presidente uscente del Coordinamento Volontariato Toscano AIB Gabriele Salvadori, pisano, classe '74, già presidente del Coordinamento Monte Pisano AIB.

Nell'assemblea generale sono stati eletti inoltre i nuovi 7 componenti del consiglio in rappresentanza dei volontari regionali appartenenti alle 13 associazioni che aderiscono al Coordinamento Volontariato Toscano: Gabriele Salvadori (presidente), Marcello Ramalli (vicepresidente) Marco Agostini (tesoriere), Fabio Mangani (segretario), Federico Bonechi (rapporti enti pubblici), Saverio Tozzi (comunicazione), Simone Cantagalli (commissioni organizzative).gabriele salvadori, presidente coordinamento volontariato toscano antincendio boschivo-2

“Molti gli obiettivi e i problemi da risolvere durante i prossimi tre anni - sostiene il presidente Salvadori - i cambiamenti climatici ormai presenti in modo evidente anche in Toscana, come dimostrato dagli incendi del Monte Serra o in zone appenniniche dove erano un fenomeno abbastanza raro, impongono un cambio di passo soprattutto nella prevenzione del fenomeno ma anche nella specializzazione del volontariato. Corsi e aggiornamenti annuali consentono di formare veri professionisti dell’emergenza che, in totale rispetto dei protocolli di sicurezza, forniscono un contributo fondamentale nello spegnimento e un supporto adeguato nelle decisioni delle strategie da applicare contro gli incendi”.

Altra sfida importante è il superamento della burocrazia. “Può sembrare paradossale ma questo rappresenta uno scoglio a volte insormontabile. La nuova legge del Terzo Settore, nata per garantire il rispetto delle regole nei rapporti fra enti e volontariato, impone di rendicontare tutte le spese effettivamente sostenute non tenendo conto della necessità di raccogliere fondi per gli investimenti futuri e coprire gli ammortamenti di mezzi, attrezzature, sedi - spiega Salvadori - inoltre per produrre documenti e relazioni come giustificativi di spesa, occorre dotarsi di personale specializzato in contabilità o affidarsi a studi commerciali con aumento dei costi che non tutti sono in grado di sostenere. La libera interpretazione da parte degli enti degli articoli di legge, in assenza anche di alcuni decreti attuativi ancora da approvare, ha aggiunto ancora più confusione eludendo gli scopi di trasparenza e chiarezza su cui la legge era basata”.

“Infine dobbiamo fare i conti anche con la trasformazione della società. Molte associazioni vivono grazie all’impegno di pochi soci storici. Non riusciamo a fare presa nei giovani che sono probabilmente distratti da social e aspettative sbagliate - conclude il presidente CVT - dopo un incendio o dopo una emergenza abbiamo un boom di iscrizioni alle associazioni con voglia di mettersi subito a disposizione, dimenticando che occorre fare un percorso di formazione perché non si può improvvisare su interventi di questo tipo. Poca pazienza e voglia di 'bruciare le tappe' fanno sì che dopo pochi mesi investimenti di soldi e tempo nella formazione vadano perduti".

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