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Cronaca Montopoli in Val d'Arno

Centro telerilevamento Arpat San Romano: l'attività continuerà

L'assessore regionale all'ambiente tranquilizza quanti credevano in un depotenziamento del centro: stanziamenti ingenti da Regione, Provincia, Comuni del comprensorio e aziende conciarie

“I controlli sulla qualità dell’aria nel distretto del cuoio continueranno, in futuro come è stato finora. Nessuno pensa di chiudere o depotenziare l’attività del centro di telerilevamento dell’Arpat di San Romano. Tant’è che se il personale assegnato non dovesse risultare sufficiente, tutti ci siamo impegnati a rivedere nel caso l’organizzazione attuale”. Rispondono così l’assessore all’ambiente della Regione Toscana Anna Rita Bramerini, l’assessore all’ambiente della Provincia di Pisa Valter Picchi e i sindaci dei Comuni di Castelfranco di Sotto, Fucecchio, Montopoli in Valdarno, San Miniato, Santa Croce sull’Arno e Santa Maria a Monte, ai comitati e alle forze politiche che hanno alzato “un inutile polverone e polemiche solo strumentali” sulla vicenda del centro di telerilevamento dell’Arpat, l’agenzia regionale di protezione ambientale, nel comune di Montopoli. L’attività di controllo proseguirà, manda a dire l’assessore, e “vogliamo naturalmente che continui ad essere terza e imparziale”. Se possibile ancor più di oggi.

L’assessore interviene carte alla mano, con il testo del protocollo appena firmato dalla Regione con la Provincia di Pisa e i comuni del comprensorio, ovvero Castelfranco di Sotto, Fucecchio, Montopoli in Valdarno, San Miniato, Santa Croce sull’Arno e Santa Maria a Monte.

Nell’accordo c’è scritto che il centro di telerilevamento, che monitora la qualità dell’aria su tutto il territorio del distretto conciario, sarà mantenuto. Le attività di controllo primarie vengono fatte e garantite a prescindere. Ma quelle effettuate dal telerilevamento, essendo attività integrative, devono essere finanziate da ulteriori risorse. Ed è per questo che la Regione Toscana, per la prima volta quest’anno cofinanzia l’attività con risorse proprie, a dimostrazione che la ritiene importante per il territorio.

La Regione ci ha messo 80 mila euro - spiegano Regione, Provincia e i comuni del comprensorio - la Provincia di Pisa ha messo a disposizione per sei mesi l’anno un mezzo mobile per l’azione di monitoraggio, per un costo di circa 20 mila euro, altri 30 mila li hanno aggiunti i Comuni e 90 mila gli impianti e alcune aziende dei conciatori”. E l’azione di controllo proseguirà. Questo è certo.

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