L'espulsione dell'Imam di Capannori dovrebbe far riflettere il Sindaco Filippeschi. Il primo cittadino in questi mesi ha totalmente ignorato la voce dei pisani, basti pensare che abbiamo presentato il quesito referendario da più di 100 giorni e ancora non sappiano chi dovrá dichiarane l'ammissibilitá.
Pare che Filippeschi lavori solo per la comunitá islamica pisana e ignori totalmente i suoi concittadini. Il caso di Capannori dovrebbe farci capire che il pericolo è alle porte e noi non possiamo lasciarle spalancate se non siamo in grado di garantire la  totale sicurezza dei pisani. Questa volta le forze dell'ordine hanno lavorato in modo straordinario bloccando sul nascere qualsiasi azione di proselitismo, ma é possibile che in futuro qualcosa possa sfuggire e ci faccia arrivare troppo tardi. Fino a che non ci saranno leggi nazionali e regionali i progetti di costruzione di nuovi luoghi di culto islamici dovrebbero essere congelati.
Le varie comunitá islamiche dovrebbero unirsi e dialogare in modo unitario con lo Stato, dopodiché dovrebbero siglare un patto, come stabilito dal Comma 3 dell'Art. 8 della costituzione, assumendosi dei doveri nei confronti dello Stato italiano. Oggi le comunitá islamiche non effettuano alcun controllo sugli Imam, come dimostra il caso Capannori: chi scegli gli Imam? Chi garantisce la loro preparazione teologica? Chi controlla se non hanno legami con organizzazioni terroristiche?
Quando l'Islam avrá siglato un patto con lo Stato come hanno fatto Ebrei, Evangelisti, Metodisti e addirittura Induisti, allora ci recheremo subito a sciogliere il comitato #nomoschea, fino ad allora continueremo a chiedere il referendum perchè riteniamo inaccettabile che l'amministrazione e la comunitá islamica pisana ignorino il parere dei cittadini.

Luca Cuccu
Presidente Comitato #NoMoschea Pisa