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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Fauglia

Fauglia: approvato un impianto elettrico da 53 milioni sulle colline, cittadini preoccupati

Si è costituito il comitato 'Il mostro delle Colline' per dire no all'opera, contrario anche il sindaco Alberto Lenzi

Un impianto elettrochimico (BESS) di accumulo di energia elettrica da 50 megawatt, costituito da 56 container da 35 tonnellate ciascuno, su un'area di circa 2 ettari nel comune di Fauglia. Una struttura  tra le colline livornesi e pisane, precisamente a Postignano, frazione di Acciaiolo, su un terreno agricolo tra i più alti della zona, per un investimento da 53 milioni di euro. E' quanto è stato approvato definitivamente lo scorso febbraio dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, che sarà realizzato dalla società a responsabilità limitata FRV2203. L'impianto, secondo un gruppo di residenti, se sarà realizzato come al momento sembra, avrà un impatto devastante sulle campagne e sul territorio. "Un mostro", dicono appunto i cittadini raccolti raccolti nel comitato 'Il mostro delle Colline', che domani sabato 6 aprile a Postignano, terranno una conferenza per spiegare le loro preoccupazioni e il proprio dissenso all'opera.

"Siamo preoccupati per l'impatto devastante che tale progetto provocherà nell'ambiente - dicono dal comitato - vedi inquinamento elettromagnetico, acustico, percettivo dal momento che l'impianto sarà illuminato a giorno anche la notte. Temiamo fortemente per la nostra salute data l'estrema prossimità con alcune abitazioni. E' un mostro che sarà posizionato su un terreno tra i più alti della zona, fra l'altro acquistato pare a dieci volte il valore di mercato (si parla di circa 100mila euro all'ettaro) e l'impianto sarà realizzato dalla FRV2203 di proprietà di un emiro arabo". "Abbiamo saputo del progetto appena venti giorni fa - concludono - lo osteggeremo in tutti i modi possibili a partire dai ricorsi amministrativi. Non possiamo assistere inermi alla devastazione delle campagne: si parla di 5 grandi impianti oltre a quello che conosciamo oggi, che si sostituiranno all'agricoltura, alle olivete, alla biodiversità del nostro territorio, lasciando il posto ad un mare di pannelli solari e batterie al litio. Siamo a favore dell'energia rinnovabile ma non a tutti i costi e non qui. Le istituzioni ci hanno abbandonato e ci hanno lasciati soli ad affrontare questa battaglia che non è solo nostra". 

Il Comune di Fauglia, in un atto inerente alla procedura promossa dal Ministero dell'ambiente e svolta nella conferenza dei servizi, aveva espresso un parere favorevole, sottoponendolo a tre condizioni: "opportune verifiche" del Settore Genio Civile Valdarno Inferiore della Regione Toscana; la realizzazione di un "apposito intervento di mitigazione" e la "corresponsione da parte del proponente a favore del Comune di misure compensative", in quanto il Comune riconosce che "per quanto si possano adottare misure di mitigazione per rendere compatibile l’impianto con il contesto in cui viene collocato, le componenti ambientali ed in particolare il paesaggio circostante, subiscono ugualmente una pressione di lunga durata coincidente con la vita dello stesso impianto".

Il dibattito pubblico sull'opera, certamente di grande rilievo, è già iniziato. Il senatore toscano della Lega Manfredi Potenti si è dichiarato vicino ai residenti, nell'alveo anche dell'esigenza di proseguire con i piani energetici nazionali: "Siamo consapevoli degli impegni assunti anche dall'Italia sul fronte della decarbonizzazione e che stanno comportando un cambiamento del sistema di alimentazione energetica. Questa rivoluzione determinerà inevitabili impatti sui territori, con comprensibili manifestazioni di sensibilità 'locali' da parte delle comunità che non possiamo ignorare. Per questo mi associo alle preoccupazioni espresse dalla comunità di Fauglia rispetto alla realizzazione di un impianto di accumulo a batteria recentemente autorizzato nelle campagne di Acciaiolo. Tuttavia, non posso non essere stupito dal fatto che solo ora l'amministrazione comunale ne rilevi un rischio d'impatto ambientale ben avendo dovuto conoscere per tempo quanto si stava progettando per il proprio territorio. Per questo motivo è assolutamente comprensibile che i residenti si lamentino anche della tardiva comunicazione da parte dell’amministrazione. Direi che il problema della energia ottenuta da solare ed eolico è in generale la sua non programmabilità e quindi la necessità di fare fronte con sistemi di accumulo ai picchi di produzione, perché purtroppo l'energia non si sposta con un secchio né si mette in cascina. Bisogna riconoscere, però, che impressiona il costo di questo tipo di accumulatori in grado quasi di sfiorare quello ad oggi stimato per un micro reattore nucleare, altra tecnologia che ci si augura sia ben presto disponibile anche per l'Italia poiché, di ben minore impatto, sicurezza e di sicura programmabilitá".

Il sindaco di Fauglia Alberto Lenzi, rispondendo al senatore, ha specificato il suo essere contrario all'attuale localizzazione dell'opera. Ha specificato infatti che "nella realizzazione della centrale di accumulo e di similari infrastrutture energetiche d'interesse nazionale, il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica agisce in completa autonomia e in totale pienezza di poteri, escludendo le amministrazioni comunali dalla partecipazione a ogni processo decisionale". Per questo i lprimo cittadino chiede al Senatore di "far valere il ruolo di parlamentare di maggioranza attraverso una richiesta al Ministro Pichetto Fratin e alla vice-Ministra Gava di ritirare il progetto della centrale di accumulo a batteria e di localizzarlo altrove, in un’area meno pregiata dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Ovvero, chieda al Governo e al Ministero il ritiro dell’AUA (Autorizzazione Unica Ambientale) per l’impianto previsto a Postignano e si prodighi affinché la Sua iniziativa abbia un risultato positivo. Confido, comunque, che l’autorevolezza del Suo intervento indurrà il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, guidato da esponenti vicini o appartenenti alla Sua medesima area politica, a rivedere l’intento originario e a individuare una localizzazione diversa e migliore".

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