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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Volterra

Incendi nel volterrano: pascoli in cenere, allevamenti senza foraggi

L'allarme lanciato da Coldiretti che elenca una serie di regole da rispettare per evitare di provocare roghi

Ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo in provincia di Pisa. E’ quanto afferma Coldiretti in riferimento alla devastante ondata di incendi che ha colpito nelle scorse ore le colline di Volterra. L’incendio, che ha distrutto ettari di pascoli, avrà degli effetti molto pesanti sulle aziende di allevamento ovino. “Nell’areale dell’incendio pascolano molte aziende ovine - spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Pisa - che ora dovranno far fronte all’acquisto dei foraggi che venivano prodotti nei prati pascoli in tutto il periodo estivo e autunnale. Purtroppo a causa dei prezzi bassi e delle forti oscillazioni del latte oggi non hanno le disponibilità economiche per affrontare una ulteriore calamità dell’incendio. Per loro è un altro duro colpo”.

"Oltre alla drammatica perdita di vite umane, gli incendi - spiega Coldiretti - hanno pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del Paese e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici". “Per ogni ettaro di macchia mediterranea andato in fumo - spiega Fabrizio Filippi - sono morti in media 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili. Ma sono migliaia le varietà vegetali danneggiate dagli incendi come i boschi di querce, di faggio, di castagno, di cerro, ma anche i funghi e le erbe aromatiche”. E’ pesantissimo il bilancio in provincia di Pisa dove dal 2006 al 2017 sono stati 802 gli incendi, terza provincia più danneggiata dopo Lucca e Firenze, con poco più di mille ettari di bosco andati in fumo. L’anno peggiore è stato il 2011 con 103 incendi. Lo scorso anno erano stati 55. 42 tra gennaio e giugno dell’anno corrente. Nei boschi andati a fuoco saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono a settembre migliaia di appassionati. Insieme alle disdette provocate in molti agriturismi sono gravi anche i danni diretti registrati alle coltivazioni agricole, le perdite di animali con la distruzione di numerosi fabbricati rurali. Anche specialità alimentari tradizionali, precisa Coldiretti, sono andate perse come vigneti, oliveti e pascoli.

“Per difendere il bosco - analizza ancora Filippi - occorre creare le condizioni affinché si contrasti l'allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Occorre cogliere le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale”. 

Le regole da seguire

Per contrastare gli incendi Coldiretti ha elaborato un decalogo. La prima regola per non causare l'insorgenza di un incendio nel bosco è quella di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne - precisa la Coldiretti - non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall'automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre - continua Coldiretti - non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell'ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio - consiglia la Coldiretti - non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili. Dal momento che - conclude Coldiretti - un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi. 

Coldiretti invita gli agricoltori, che sono le prime sentinella delle nostre campagne e delle nostre montagna, a segnalare ed avvisare con tempestività i Carabinieri Forestali (1515), i Vigili del Fuoco (115) o la Sala Operativa permanente della Regione Toscana (800425425).

                                           

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