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Cronaca Cascina

Ultraleggero precipitato a Cascina: ancora vivi nel rogo del velivolo

Prime ipotesi sulla dinamica dell'incidente del mezzo che si è schiantato dopo aver percorso pochi chilometri: era partito dall'aviosuperficie di Grecciano, nel comune di Collesalvetti. E' caduto verticalmente

E' sempre più probabile l'ipotesi di un guasto. Escluso invece l'errore umano. Questo il punto della situazione sulle indagini riguardanti l'ultraleggero caduto nel pomeriggio di mercoledì nella campagna di Cascina, a Latignano, incidente che è costato la vita a Roberto Ragaglia, ingegnere aeronautico di Cascina, e a Bruno Aramini di Fornacette (comune di Calcinaia), colonnello dell'esercito in pensione, che ultimamente lavorava in un'azienda attiva nel settore dell'antincendio. Il velivolo era stato costruito dallo stesso Ragaglia ed aveva volato già altre volte.

Le testimonianze di chi ha visto l'aereo precipitare parlano di un motore che singhiozzava prima di cadere giù in avvitamento e di schiantarsi al suolo. Con molta probabilità i due uomini si erano preparati all'impatto, data la posizione in cui si trovavano i due cadaveri. I due, una volta a terra, erano forse ancora vivi, ma poi l'incendio che è divampato non ha lasciato scampo e ha carbonizzato i due corpi. Ancora da capire chi guidasse al momento dell'incidente. L'autopsia, che potrebbe svolgersi già domani mattina, così come l'analisi dei rottami dell'aereo, ridotto ad un ammasso di lamiere riveleranno qualche elemento in più per capire la dinamica della tragedia. Anche se questo ormai non conta poi più di tanto. Quel che è certo è che due vite sono state spezzate per sempre.

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