rotate-mobile
Cronaca

'Salute negata': il punto sulla sanità pubblica dopo la riforma

Riparte da Pisa la mobilitazione dei Comitati toscani per la sanità pubblica

Si sono dati appuntamento mercoledì per un dibattito alla libreria 'Tra le righe' (ore 17.30 in via Corsica), e nell'occasione presenteranno un'inchiesta sulla sanità toscana, Progetto Rebeldia, Sindacato generale di base, Delegati Rsu indipendenti, Collettivo femminista e con loro gli autori dell'inchiesta, Daniele Rovai e Maria Salerno, da cui è nato un libro di denuncia intitolato 'Salute negata. La nuova sanità toscana dopo la riforma del governo Rossi'.

"L'inchiesta è nata da un lungo lavoro attraverso la sanità toscana, un'inchiesta costruita sul campo da due giornalisti che hanno attraversato ogni  provincia documentando una situazione più grave del previsto - spiega Federico Giusti dei Delegati Rsu indipendenti - la riforma Rossi-Saccardi ha pregiudicato a nostro avviso il diritto alla salute. Ci sono aree vaste come l'Isola D'Elba o la Lunigiana dove i servizi sono stati ridotti al lumicino, basti pensare che nei mesi non estivi non c'è medico a bordo delle ambulanze all'Elba e gli isolani sono costretti a curarsi per tante patologie a Piombino quando avrebbero una struttura che chiederebbe solo di funzionare con medici e personale". "I costi delle operazioni chirurgiche trasferiti dall'Elba a Piombino sono maggiori senza parlare delle spese sostenute dai familiari - prosegue Giusti - poi c'è l'esempio dell'Ospedale di Serristori nel Valdarno, un ospedale che servirebbe decine di migliaia di utenti ma dal 2005 è di fatto in via di smantellamento. Un intero capitolo viene dedicato agli interessi dei privati nella sanità toscana, al project financing e agli ospedali di nuova costruzione. Non è oro tutto ciò che luccica e questa inchiesta offre spunti di analisi e riflessione. Rovai e Salerno elencano decine di casi con interviste e dati incontrovertibili per dimostrare che in molte aree della Regione il diritto alla salute è stato messo a rischio tra chiusure di ospedali, accorpamenti, macchinari nuovi mai utilizzati o usati solo parzialmente, centri nascita e pronto soccorsi depotenziati".

E a Pisa com'è la situazione? "Ci sono stati ad esempio una lotta di mesi dei dializzati per conquistare dei locali adeguati e dignitosi per le cure, i licenziamenti in Misericordia senza che questi lavoratori venissero assorbiti dalle associazioni del terzo settore - spiega ancora Federico Giusti - sono numerosi i casi di lavoro volontario al posto di impieghi contrattualizzati, il pubblico cede al terzo settore sempre più spazio, non pensiamo che la legge regionale 84\2015 abbia accresciuto il diritto alla salute. Ci sono ancora liste di attesa lunghe, corriamo il rischio che i prossimi appalti siano al ribasso e ciò determinerebbe anche un aumento dei carichi di lavoro e una perdita salariale. Bisognerebbe invece investire di più nei servizi, nelle pulizie, nella prevenzione. Basta lamentarsi con i Governi quando poi nelle conferenze stato-regioni si accettano tagli e politiche di contrazione dei costi e dei servizi al cittadino". "Per questo - conclude Giusti - abbiamo organizzato una iniziativa pubblica, perché se la sanità è un bene comune questo bene va difeso mettendo insieme pazienti-utenti e operatori, lavoratrici degli appalti e specializzandi che svolgono un lavoro oscuro ma importante, gratuito e senza riconoscimento, medici e infermieri alle prese con carichi di lavoro e orari usuranti".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

'Salute negata': il punto sulla sanità pubblica dopo la riforma

PisaToday è in caricamento