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Cronaca

Qualità degli asili nido nella zona pisana: l'indagine

Criticità per quanto riguarda strutture, spazi e arredi. Promossi invece gli aspetti relazionali e relativi alla programmazione dei servizi

Criticità per quanto riguarda la qualità delle strutture, degli spazi e degli arredi. Promossi invece tutti quegli aspetti che riguardano la relazione operatrici-bambini-genitori così come quelli che relativi alla programmazione e all'organizzazione dei servizi. E' questo il quadro che emerge dall'Indagine sulla qualità dei servizi educativi della zona pisana, realizzata dalla Conferenza zonale per l'educazione e l'istruzione della zona pisana in collaborazione con l'istituto degli Innocenti, l'istituzione pubblica italiana dedicata alla tutela dei bambini.

"L'indagine - spiega l'assessore all'Istruzione del comune di Pisa e presidente della Conferenza Zonale - ha valutato 49 nidi, pubblici e privati, dei sei comuni dell'area: Calci, Cascina, Pisa, San Giuliano Terme, Vecchiano e Vicopisano. L'obiettivo è quello di promuovere la qualità del servizio valutandone punti di forza e di debolezza per poi elaborare un piano di miglioramento dello stesso".

I servizi educativi sono stati analizzati prendendo in considerazione tre indicatori principali (spazi, arredi e materiali; programmazione e organizzazione del servizio; progettazione pedagogica e educativa, le esperienze, le relazioni e la coninuità educativa) più tutta una serie di sottodimensioni, per un totale di 42 voci. "In generale - prosegue la Chiofalo - le maggiori criticità sono emerse per quanto riguarda gli spazi e gli arredi, mentre giudizi positivi si sono registrati per gli aspetti relazionali e quelli che riguardano la programmazione e l'organizzazione del servizio". In generale la situazione è migliore nelle strutture gestite direttamente o indirettamente dai comuni "questo perchè - continua la Chiofalo - rispetto a certe tematiche c'è, da più tempo, una maggiore sensibilità".

Secondo la coordinatrice pedagogica del Comune di Pisa, Tania Meoni, l'indagine svolta "rappresenta uno strumento unico, in Italia, per rigore scientifico e partecipazione. Il processo, che ah coinvolto circa 240 persone, ha messo a confronto una prima fase di autovalutazione, svolta dalle stesse operatrici all'interno dei nidi in cui lavorano, e una di eterovalutazione, realizzata da coppie di educatrici esterne al nido. I dati della auto e della eterovalutazione sono statianalizzati e messi a confronto dall'Istituto degli Innocenti". 

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