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Cronaca

Indotto Piaggio, Cobas: "Riuniamoci per invertire la tendenza"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Da troppo tempo i segnali che raccontano un futuro di perdita di posti di lavoro e di delocalizzazioni nel sistema Piaggio (“casa madre”, indotto, appalti e subappalti) parlano da soli.

I 48 licenziamenti in Ristori sono l’ultimo risultato che Piaggio ha ottenuto per affermare una riduzione occupazionale costante nelle aziende del suo sistema.
Del resto, all’inizio dello scorso anno, un tentativo di “revisione” dell’organico è avvenuto in DNA, all’interno del magazzino ricambi (Polo Logistico), affidato in appalto da Piaggio alla gestione di Ceva, ieri subappaltante della stessa DNA, oggi di New Job.

La stessa Ceva nel corso degli ultimi anni ha subito una “revisione”, che ne ha sensibilmente ridotto l’organico, mentre DNA ha fallito il suo tentativo che contava 5 licenziamenti realmente effettuati, poi rientrati in due scaglioni, e 17 “esuberi”, anche questi annullati sotto la imponente pressione dei lavoratori di Piaggio, Ceva, DNA e di altre realtà attivamente solidali, intervenute in quell’occasione dal 15 al 18 gennaio 2016, con picchetti e blocco delle merci.

La Ristori che licenzia quasi la metà dei suoi operai rappresenta un fatto gravissimo. L’occupazione della fabbrica, da costruire sollecitamente in modo solidale tra gli operai licenziati e quelli confermati, sarebbe la giusta risposta al processo che Piaggio e il suo sistema stanno percorrendo.
Questi licenziamenti sono figli di un concordato che i lavoratori della Ristori non conoscono e di cui non hanno mai appreso i reali contenuti, mentre rimangono nascosti sotto una cortina di nebbia gli “strani equilibri” con cui sono stati gestiti i periodi di cassa integrazione durante i quali l’azienda, pare, si trovasse in piena produttività.

Polo Logistico, dove New Job è coinvolta in un periodo di ammortizzatori sociali; Ristori che intanto si libera di metà del proprio organico (in attesa di ritornare alla carica?); altre realtà dell’indotto Piaggio che sono “febbricitanti”; Piaggio da anni sotto riduzione corposa dell’organico e attualmente per settimane sotto contratti di solidarietà: non sarà il caso di prendere il “toro per le corna” (se ce ne sono le condizioni e la forza sindacale, in particolare nella casa madre Piaggio. Sennò costruiamole tutti insieme!), per porre fine a questo stillicidio, a questa “politica del carciofo”, che intanto spazza via le foglie esterne, per fare terra bruciata intorno al “cuore”?

È velleitario pensare di fare una riunione che metta insieme la varie realtà Piaggio?

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