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Cronaca

Infezioni ospedaliere: un'emergenza da fronteggiare

Carbapenemasi, Tbc e fattori ambientali i temi di maggior rilievo trattati al Congresso nazionale Simpios

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Infezioni ospedaliere e resistenze batteriche, questi i temi dibattuti al V Congresso nazionale della Simpios-Società italiana multidisciplinare per la prevenzione delle infezioni nelle organizzazioni sanitarie, che ha riunito a Pisa i massimi esperti del settore a livello nazionale e internazionale. Due tematiche strettamente correlate, in una fase in cui si assiste, da un lato, a una riduzione delle risorse assegnate alla sanità e una conseguente stretta sulla spesa farmaceutica, dall’altro al ritorno di alcune patologie “dimenticate” come la Tbc, cui non fa da contraltare la scoperta di nuovi antibiotici in grado di sconfiggere i batteri multi resistenti.  E, in tema di resistenze batteriche, si è parlato soprattutto di carbapenemasi, ossia gli enzimi che generano resistenze contro antibiotici come i carbapenemi, ma anche contro penicilline, cefalosporine. In particolare, il batterio che attualmente desta maggiore preoccupazione, perché genera resistenze ai carbapenemi, è la Klebsiella, normalmente ospitato nell’intestino umano, che purtroppo colpisce per lo più i pazienti ricoverati nelle terapie intensive, esposti a ventilatori o cateteri intravascolari e i pazienti trattati a lungo con antibiotici. In questi casi bisogna tentare approcci terapeutici integrati per la scelta della cura, e l’Aoup ha portato al congresso la sua esperienza in materia. Il congresso ha anche affrontato il problema dei fattori ambientali e strutturali che condizionano la diffusione delle infezioni nelle organizzazioni sanitarie. Spazio poi all’epidemiologia, alla prevenzione delle infezioni in ambito pediatrico e alla sanificazione degli ambienti ospedalieri. “Abbiamo avuto relatori di altissimo livello – ha dichiarato Vilma Rigobello, presidente Simpios - Posso quindi affermare che la sfida alle infezioni si fa anche partecipando a questo genere di appuntamenti, sempre importanti per la formazione e il confronto tra le diverse figure professionali, senza trascurare l’importante contributo offerto dalla ricerca e dall’industria che, con i suoi prodotti,  gioca un ruolo fondamentale in questo campo”.  Gaetano Privitera, igienista di Pisa e co-presidente del congresso, ha sottolineato come “da questo congresso sia uscita rinforzata l’esigenza di lavorare in rete per un reale approccio multidisciplinare alla lotta alle infezioni nelle organizzazioni sanitarie. Inoltre – ha concluso Privitera - costante è stato il riferimento alle iniziative e agli standard internazionali, grazie alla presenza di numerosi ospiti stranieri, che ci hanno dato l’opportunità di allargare il confronto con altre realtà a livello europeo, e grazie al ruolo delle istituzioni, segnatamente del Ministero della Salute, rappresentato dalla dott.ssa Pompa, responsabile del rischio infettivo del Dipartimento della Prevenzione, che ha moderato ed è intervenuta al seminario precongressuale dedicato agli indicatori: una presenza importante a dimostrazione dell’attenzione riservata a questo tema”.  Nel corso del congresso si è inoltre evidenziata un’evoluzione dell’approccio alle infezioni nelle organizzazioni sanitarie, ora inquadrate nel contesto più ampio della gestione del rischio, a cui si applicano i metodi e le metodologie proprie del miglioramento della qualità dell’assistenza e della sicurezza del paziente.

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