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Cronaca

Il neolaureato Santus intervista il presidente dell'Europarlamento Schulz: "Serve più Europa"

Enrico Santus, neolaureato all'Università di Pisa, ha incontrato, insieme alla cipriota Georgina Athanasiou e la spagnola Virginia Perez, il presidente dell'Unione Europea. "Letta? Potrebbe fare di più per rilanciare la scelta europeista"

E' una difesa decisa ma non priva di critiche delle istituzioni europee quella fatta da Martin Schulz, presidente dell'Europarlamento, nel corso dell'intervista con tre cittadini europei promossa da Strasburgo e alla quale hanno partecipato l'italiano Enrico Santus, neolaureato all'università di Pisa, la cipriota Georgina Athanasiou e la spagnola Virginia Perez. "Schulz - racconta Santus - è stato critico verso l'austerity senza programmi di sviluppo e di crescita, ma anche verso il Consiglio Europeo, composto da Capi di Stato o di Governo dei Paesi membri, perché dentro i loro confini nazionali forse persone potenti in patria come Mariano Rajoy e Enrico Letta potrebbero fare di più per difendere e rilanciare la scelta europeista. Ma soprattutto ha criticato chi non è in grado di togliere spazio ad euroscettici e antieuropeisti, mossi da desiderio di negazione senza proporre quasi mai soluzioni alternative".

Schulz, ha aggiunto, "ha anche sottolineato che le posizioni pro e contro l'austerity devono iniziare una campagna elettorale sui contenuti per togliere terreno ai populisti dell'euroscetticismo, auspicando pertanto che i due grandi partiti europei propongano per la presidenza della Commissione due figure in grado di portare avanti con forza questa campagna". "Sotto il profilo economico - riferisce lo studente italiano - Schulz elogia Draghi che ha salvato l'Euro acquistando i bond statali di molti Paesi e afferma che ora servono grandi investimenti nei Paesi in difficoltà per far ripartire le economie e renderli nuovamente competitivi, dando soldi alle piccole e medie imprese, che pur essendo mosse da idee innovative, sono quelle a soffrire di più l'assenza di credito". Infine, sul caso Datagate, Schulz, è stato riferito "ha detto che l'Ue pretende spiegazioni perché negli uffici delle istituzioni europee non si organizzano attentati terroristici".
 

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