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Cronaca

Cooperativa sociale Agape: dichiarato lo stato di agitazione permanente

La decisione è stata assunta al termine di un'assemblea sindacale convocata dalle segreterie provinciali di Fp-Cgil, Uil-Fpl e Fisascat-Cisl

Prosegue la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici della cooperativa sociale Agape che ieri, 21 febbraio, hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente, "riservandosi di prevedere la possibilità di iniziative di sciopero o forme di lotta organizzate alternative". La decisione è stata assunta al termine di un'assemblea sindacale convocata dalle segreterie provinciali di Fp-Cgil, Uil-Fpl e Fisascat-Cisl.

"I lavoratori e le lavoratrici - scrivono i sindacati in una nota - sono consapevoli dell’attuale momento di difficoltà della Cooperativa Sociale Agape, del clima politico generale e del territorio, così evanescente e pericolosamente incerto. A questo si aggiunge il ritardo del rinnovo del CCNL, scaduto ormai da quasi sette anni. Da circa 18 mesi le richieste dei lavoratori rivolte alla Cooperativa, su tematiche che principalmente hanno riguardato l'organizzazione del lavoro in alcuni settori e la difesa degli orari contrattuali del personale, sono rimaste inascoltate per tutte le figure professionali: oss, fisioterapisti, assistenti sociali, educatori, infermieri ed quant'altro".

"La cooperativa - prosegue la nota - sebbene a conoscenza delle criticità ripetutamente segnalate dai lavoratori ai tavoli sindacali, non ha manifestato concretamente alcuna volontà di dare risposte risolutive e in tempi ragionevoli. Nonostante gli innumerevoli incontri sindacali, le problematiche sollevate dal personale sono rimaste ad oggi inevase. La strategia che in questi mesi ha fatto prevalere la Cooperativa è stata quella indirizzata alla riduzione degli orari contrattuali individuali e di conseguenza alla riduzione del salario, associate ad un notevole peggioramento delle condizioni di lavoro, generand così un inasprimento delle relazioni sindacali".

I lavoratori lamentano l'assenza di prospettive. "A fronte di numerose gare pubbliche che nel corso del 2019 andranno a scadere, e di tutte le incertezze che questo produce, restano ampiamente insufficienti gli investimenti sul mercato privato,in grado di ammortizzare eventuali problemi di ordine occupazionale, derivanti dal restringimento del perimetro pubblico. I lavoratori e le lavoratrici non sono disponibili ad attendere oltre. Di fronte all’ intorpidimento politico generale e gestionale della cooperativa, l’assemblea proclama lo stato di agitazione permanente, riservandosi di prevedere la possibilità di iniziative di sciopero o forme di lotta organizzate alternative. Occorre reagire e lottare contro scelte avventate, rimettendo al centro della discussione i bisogni reali dei lavoratori e delle lavoratrici, le prospettive e la difesa della buona occupazione".

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