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Cronaca

Lettera al sindaco di Pisa sulla vivibilità in zona aeroporto

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Valerio, residente per anni e poi trasferitosi, ma amante della città e presente sul territorio. Ora che è in pensione vorrebbe tornare in via dell'Aeroporto, ma manca vivibilità: ecco le sue parole

"Egr.Sig.Sindaco,

sono nato a Pisa nel 1951, qui ho studiato, ho lavorato per una decina d'anni in Aeroporto e successivamente le vicende della vita mi hanno costretto, mio malgrado, a lavorare e vivere altrove. Ma la mia città l’ho sempre avuta e l’ho nel cuore, all’estero ma anche in Italia, con un certo orgoglio. Mi sono sempre sentito e proposto come pisano ed ora che sono in pensione non mi dispiacerebbe tornare a vivere nella nostra casa di Via dell’Aeroporto dove ancora ho mia mamma anziana, mia sorella e famiglia.

Ogni tanto, in verità, ho provato ad abitarci qualche giorno ma, mi creda, non è stato semplice ed ora le spiego il motivo, se avrà la compiacenza di continuare a leggermi, ossia la stessa che hanno avuto diversi abitanti della zona che hanno voluto condividere con me i contenuti di questa email.

Questa zona è soggetta a tre forme di inquinamento: quello acustico, quello tipico dovuto al traffico e ad esalazioni varie - di seguito comprenderà cosa intendo dire - e quello visivo o, per meglio dire, estetico:

Traffico intenso per l’ingresso/uscita FI-PI-LI più continuo via-vai di mezzi che, per tutte le 24 ore del giorno, parcheggiano e ripartono dall’area dove sono stoccati i vari contenitori di raccolta dell’immondizia (dalle 7.00 fino alle 8.00 di sabato, ho contato 112 fra auto, camioncini e moto, i cui autisti si sono fermati a depositare, anche all’esterno dei cassonetti, vari sacchetti ciascuno) più mezzi Revet o di simili gestori che provvedono, bontà loro, ma anche ad ore insolite quali le cinque del mattino, a svuotare i contenitori e/o a soffiare i rifiuti (che spesso finiscono dentro i giardini) con conseguenti forti rumori ed odori, molto spesso assai poco piacevoli, in particolare d’estate più rumori di ruote dei trolley che percorrono, dalle 5.00 del mattino a notte inoltrata, i marciapiedi a mattoncino, già malmessi e compromessi dall’effetto delle radici dei pini, magagne che, ogni tanto, producono anche sonore e colorite imprecazioni poliglotta da parte di malcapitati che inciampano, come spesso accaduto anche a me e ad altri, nel mattoncino rialzato ed appuntito più, se non bastasse, i decolli e le varie zaffate di kerosene, a seconda del vento in atto… e non penso che ci sia, anche se ci sarebbe, da aggiungere altro.

Lei avrà già compreso quali e quante sono le fonti d’inquinamento per i nostri polmoni, le nostre orecchie e, conseguentemente, il nostro fisico.

Dal punto di vista estetico, spesso mi sono chiesto e mi chiedo se debbano essere proprio queste le immagini che l’Amministrazione vuol continuare a dare della Città.

rifiuti aeroporto 2-2-2Inoltre, alla maleducazione di chi deposita malamente i rifiuti, si aggiungono poi le falle di quel sistema di raccolta e la sottostima dell’offerta rispetto alle reali necessità e non oso pensare o immaginare cosa potrà accadere quando verranno abitati anche quel centinaio e più di appartamenti recentemente sorti nelle vicinanze. Quell’immagine di Pisa a me dà fastidio al naso, al polmone ma anche all’occhio…voglio dire che questa è proprio l’immagine, la prima e l’ultima a seconda dei casi, che il turista ha della nostra città.

Egli percorre Via dell’Aeroporto in bus, persino con quello panoramico bello alto e guarda, osserva e prende nota dentro di se o anche assai spesso lo fa a piedi con il suo trolley a traino e guarda ed annusa, magari si ferma a dormire presso uno dei numerosi B and B sorti in questa via, come spesso fanno anche le hostess e gli steward di Ryanair e di altre Compagnie. Tutto questo gira per il mondo e Le posso assicurare, da buon viaggiatore quale sono e sono stato, che conta molto la prima e l’ultima impressione o immagine che si ha di un luogo, così come quasi sempre di una persona.

Mi auguro che presto possa essere identificato e messo in atto un diverso modo di stoccaggio/raccolta dei rifiuti (porta a porta?... è solo un esempio) e che esso sia maggiormente rispettoso degli abitanti di questo quartiere e di coloro che vi transitano per varie ragioni, ma anche e soprattutto che sia finalmente rispettoso dell’immagine di Pisa nel mondo. In effetti qualcosa del genere si sente, qualche voce gira da tempo ma, mi chiedo, saranno forse le stesse voci, o meglio, le stesse promesse di delocalizzazione/dismissione delle aree ora contaminate; promesse mai, mai e poi mai mantenute da parte dalle varie amministrazioni succedutesi negli anni?

Gli abitanti della zona normalmente rispettano le regole e pagano le tasse per cui i medesimi, che in generale già sopportano un carico notevole d’inquinamento e di compressione fra città, aeroporto e FI-PI-LI a mio e non solo mio parere, vorrebbero e forse meriterebbero invece maggior attenzione anche riguardo al mantenimento delle promesse.

Alla conseguente obiezione che Lei potrebbe propormi citando la realizzazione della nuova area pubblica di Via Pardi e la costituenda rotonda, Le rispondo che questo è certamente apprezzabile ma non basta, a ciò in Via dell’Aeroporto dovrà seguire (meglio sarebbe stato se fosse avvenuto prima) la manutenzione dei marciapiedi assai malmessi e, soprattutto, la riorganizzazione del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, togliendo finalmente dalla percezione visiva ed olfattiva della comunità e dei turisti, quell’obbrobrio di cassonetti vari con annessi e connessi, onde ridare un aspetto decente alla suddetta Via.

In attesa di un Suo cortese riscontro i nostri più cordiali saluti"

 

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