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Cronaca

Primi 4 licenziamenti al Cnr, l'Usb: "I precari vittime degli errori dei dirigenti"

Conferenza stampa del sindacato presso l'istituto di ricerca per manifestare contro il mancato rinnovo di 4 pluriennali contratti di ricerca. Per l'Usb "è solo l'inizio di un'ecatombe occupazionale per il 2016"

Le vittime dei "macroscopici errori dirigenziali" sono sempre i precari. E' la convinzione dell'Unione Sindacale di Base che oggi è tornata a manifestare presso la sede pisana del Cnr per il mancato rinnovo del contratto a 4 ricercatrici, che da anni lavoravano per l'ente. Per loro adesso il futuro è più incerto che mai.

Per il sindacato la correlazione con lo scandalo finanziario dell'Istituto di Fisiologia Clinica è diretta. I soldi per 'indennità di responsabilità di strutture dell’amministrazione centrali' ci sono, ma non per confermare quelli che sono di fatto dipendenti: "Lo stiamo dicendo da quando, all'inizio del 2015, lo scandalo dell'IFC di Pisa è arrivato alle cronache e alla magistratura. Il licenziamento delle prime precarie storiche del CNR di Pisa è solo l'inizio di un'ecatombe occupazionale che vedrà il coinvolgimento di migliaia di lavoratori dell'ente, nel corso del 2016".

L'Usb valuta i numeri del centro di ricerca: "Dopo Brunetta, nel 2011, di circa 8378 precari, a fronte di circa 1000 assunzioni, 7300 erano spariti. Si erano ridotti a 968 i contratto a tempo determinato e 4032 gli atipici (come borse di studio e dottorati). Sicuramente un certo numero di atipici era divenuto TD, ma in misura ridotta. Comunque al conto mancano 333 TD e 2844 atipici. Ossia, anche pensando a un’osmosi verso il Tempo Indeterminato e da atipico a TD, circa 3000 precari sono stati mandati a casa. Oggi la situazione è la stessa".

Nel caso particolare "tre giorni prima di Natale l'amministrazione centrale dell’'ente ha firmato un accordo con Cisl e Uil per usare 1,2 milioni di euro per pagare 'indennità di responsabilità di strutture dell'amministrazione centrale'. Soldi che verranno presi dal fondo conto terzi dei progetti di ricerca. Quindi i soldi ci sono! Pretendere che vengano usati per il mantenimento dei contratti in essere è un diritto di tutti i lavoratori".

"In questi mesi Usb Pisa  conclude il sindacato - ha fatto partire i ricorsi negli enti di ricerca, compreso il Cnr. Questo però non può essere considerato sufficiente. Bisogna ricordare all'Ente, chiarire ai lavoratori, informare l'opinione pubblica che i soldi ci sono, che devono essere usati per evitare il licenziamento delle lavoratrici e dei lavoratori, da tanti anni impegnati in condizioni precarie e di ricatto a dare il loro contributo alla crescita del Cnr. La strada dei licenziamenti è cominciata, dobbiamo fermarla subito".
 

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