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Crisi Misericordia, i Cobas: "Nessuna convenzione con chi licenzia"

Il sindacato torna sulla vicenda dell'Arciconfraternita pisana e chiede un preciso intervento della Misericordia pisana e del sindaco di Pisa, affinchè il personale venga riassorbito nel sociale

"La Regione sbaglia a inserire anche la Misericordia nella convenzione recentemente siglata con le associazioni di volontariato e anzi dovrebbe chiedere conto alla Confraternita di rispettare i lavoratori invece di regalarle spazi e soldi". Lo affermano i Cobas di Pisa in una nota tornando ad accendere i riflettori sui recenti licenziamenti di 34 dipendenti dall'associazione alle prese con un dissesto finanziario e debiti con le banche per circa 12 milioni di euro.

"La Misericordia toscana - aggiungono i Cobas - non può tacere di fronte ad atteggiamenti della Misericordia pisana che ledono i diritti dei lavoratori e disattendono gli impegni assunti in sede istituzionale. Crediamo che in assenza del rispetto di elementari principi non possa esserci una reale collaborazione con il terzo settore e per questo la Regione deve rivedere gli accordi recentemente siglati".

Il sindacato di base chiede anche alla Regione di "prevedere l'assorbimento del personale nelle convenzioni sul trasporto sanitario e sociale con clausole di salvaguardia del personale ben definite" e di "riaprire le trattative per accordare la cassa integrazione in deroga al personale licenziato".
Infine, i Cobas chiedono al sindaco di Pisa "di intervenire direttamente sulla Misericordia per il pagamento delle spettanze oltre a riaprire le trattative con le associazioni di volontariato per l'assorbimento di parte dei licenziati". (fonte Ansa)

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