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Licenziamenti Misericordia, i sindacati: "Le istituzioni come Ponzio Pilato. E' una mattanza"

Dopo le lettere di licenziamento arrivate ai dipendenti venerdì, i sindacati chiedono un intervento di Comune e Provincia: "Si possono organizzare eventi come l'Internet Festival, ma prima di tutto ricordiamo che viene il lavoro"

I licenziamenti decisi dalla Misericordia di Pisa e già esecutivi dopo l'arrivo, venerdì, delle oltre 30 lettere ad altrettanti dipendenti sono, secondo Cgil, Cisl e Uil, ''uno sfregio ai lavoratori e alla città dove nel silenzio di tutti si licenziano decine di persone'' e per i Cobas ''una mattanza'' compiuta con ''il beneplacito dell'arcivescovo di Pisa e nel silenzio di istituzioni locali e partiti politici''. Anche i sindacati confederali accusano Comune, Provincia e forze politiche di fare ''come Ponzio Pilato, cioè di lavarsi le mani dei lavoratori della Misericordia''. Cgil, Cisl e Uil chiedono il ritiro delle lettere di licenziamento e ''se ciò non avverrà costituiremo un pool di legali di tutti i sindacati perché assistano i licenziati per il trattamento di fine rapporto, le indennità di ferie non godute, i salari non riscossi".

''A Pisa - dice Gianfranco Francese, segretario della Cgil, agitando il libro della Cei sul lavoro - si inaugura una stagione in cui nel silenzio di tutti si licenziano decine di dipendenti. Si possono inaugurare nuove pavimentazioni e fare l'Internet Festival ma ricordo a tutte le autorità civili, religiose e morali che prima di tutto viene il lavoro e la dignità dei lavoratori''. E il segretario della Cisl, Gianluca Federici si rivolge direttamente alla Curia: ''Ci aspettiamo che prenda le distanze dai licenziamenti ritirando i suoi tre membri presenti dalla Magistratura della Misericordia''. Inoltre, secondo il segretario della Uil, Renzo Rossi, è stato ''più trasparente parlare e trattare con l'Unione industriale che con la Misericordia, ma riteniamo indecoroso che sindaco, presidente della Provincia e Curia permettano questi licenziamenti senza prendere una posizione netta''. I sindacati criticano ''gli atteggiamenti omertosi della istituzioni'' e Federici sottolinea che a Pisa ''ormai tutto viene gestito dai poteri forti e i nostri lavoratori sono stati fin troppo educati''.

Cgil, Cisl e Uil non hanno ancora deciso se andare all'incontro del 29 ottobre fissato da giorni con l'arcivescovo Giovanni Paolo Benotto e assai prima dell'invio delle lettere di licenziamento. (fonte Ansa)

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