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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Santa Maria a Monte

Licenziamenti alle Officine Ristori: le istituzioni chiedono di riaprire il confronto

L'azienda dell'indotto Piaggio è alle prese con una fase di crisi sulla quale sono intervenuti anche il prefetto e la Regione per cercare di salvaguardare i posti di lavoro

Un appello a riaprire immediatamente il confronto fra azienda e organizzazioni sindacali, con l'obiettivo di scongiurare i licenziamenti, salvaguardare l'attività produttiva e i posti di lavoro, anche con l'utilizzo di contratti di solidarietà, è stato lanciato da Regione e istituzioni locali nel corso dell'incontro per le Officine Ristori.
All'incontro erano presenti il consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini, i sindaci di Pontedera Simone Millozzi, Santa Maria a Monte Ilaria Parrella, le organizzazioni sindacali provinciali di categoria, il commissario giudiziale e Confindustria in rappresentanza dell'azienda.

Nel corso dell'incontro Simoncini e i sindaci, prendendo atto che l'azienda si è fatta rappresentare da Confindustria e ribadendo la richiesta di apertura di un confronto espressa anche dal prefetto di Pisa, hanno auspicato che il confronto possa concretizzarsi in un accordo, a partire dai punti sui quali è stata già raggiunta un'intesa, poi disconosciuta dalla proprietà. Il periodo con i contratti di solidarietà consentirebbe - ha sottolineato la Regione - di sperimentare concretamente i risparmi necessari per salvare e rilanciare l'azienda, oggi in concordato, mitigando al tempo stesso l'impatto sociale della crisi.

“Gravissima la decisione della Ristori, azienda che opera nell’indotto Piaggio, di non prolungare il contratto di solidarietà sino a fine aprile 2017, così come richiesto dalle organizzazioni sindacali, mettendo, alla vigilia di Natale, in mobilità 48 lavoratori nonostante, gli stessi lavoratori nel tempo avevano accettato riduzioni di orari e salario per salvare l’azienda - sottolinea Alessandro Favilli, segretario regionale Rifondazione Comunista-SE - nei prossimi giorni partiranno le lettere di licenziamento, gettando i lavoratori e le loro famiglie in una grave situazione di disagio economico e di fronte ad un futuro incerto. A questa responsabilità non può non essere interessata, anche da parte della Regione Toscana, la stessa Piaggio e le politiche di delocalizzazione che da anni sta portando avanti con un evidente ricaduta negativa sull’indotto produttivo della Valdera”.

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