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Cronaca Centro Storico / Piazza Arcivescovado

Lavoro, la Curia cede il ramo d'azienda e licenzia una dipendente: "Non abbiamo più necessità"

La donna dopo il licenziamento è stata reintegrata con sentenza del Tribunale di Pisa, ma è stata poi nuovamente licenziata dopo la vendita della Casa di accoglienza Betania e Casa per ferie San Tommaso a Paim Turismo

Una controversia che coinvolge l'Arcidiocesi di Pisa, alle prese con una dipendente prima licenziata e poi reintegrata a fine luglio dal giudice del lavoro, e ora di nuovo licenziata dalla Curia.

La dipendente, infatti, ha lavorato per diciotto mesi, dall'aprile 2012, con contratti a termine in sostituzione di personale in ferie nelle due strutture gestite dall'Arcidiocesi pisana, Casa di accoglienza Betania e Casa per ferie San Tommaso. Il 31 ottobre dell'anno scorso l'inserviente è stata licenziata e meno di due mesi dopo le strutture sono state vendute alla cooperativa Paim Turismo. Il 25 luglio scorso, tuttavia, il Tribunale di Pisa ha però stabilito che tra le parti esisteva un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e pertanto ha sancito il diritto della donna alla riammissione in servizio. La curia ha incassato la sentenza riservandosi di ricorrere in appello, ma ha avviato le procedure di licenziamento.

"Non abbiamo possibilità di utilizzare questa figura professionale, né nel palazzo arcivescovile, né nelle parrocchie, né altrove - sottolinea l'economo dell'Arcidiocesi don Francesco Barsotti - con la cessione del ramo d'azienda avvenuto l'anno scorso vengono meno anche le necessità d'impiego di quella figura professionale perchè l'Arcidiocesi non ha bisogno di inservienti e affida all'esterno questo genere di mansioni e le parrocchie non hanno le risorse necessarie per sostenere questi dipendenti".
In conclusione, precisa Don Barsotti, "non abbiamo alcuna possibilità di reintegro semplicemente perchè il suo posto di lavoro non c'è più, tuttavia non abbiamo nei suoi confronti un atteggiamento ostile e se necessario siamo pronti a corrisponderle un indennizzo".


 

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