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Cronaca

Expo 2015, nel logo che rappresenta la Toscana non c'è la Torre di Pisa: è polemica

La rappresentazione grafica che fungerà da copertina della Regione Toscana all'Expo 2015 di Milano non presenta la Torre di Pisa fra gli elementi più caratteristici del territorio. Duro il commento di Confcommercio Pisa

Nel logo rappresentativo della Toscana per Expo 2015 non c'è la Torre di Pisa. Tralasciando il fatto che al centro del disegno, inclinata, c'è la cupola del Brunelleschi del Duomo di Firenze, l'assenza della menzione di uno dei simboli non solo della Regione ma d'Italia, appare del tutto singolare. Critica la presidente di Confcommercio Pisa Federica Grassini: "La Regione Toscana meno si occupa di turismo meglio è".

Non proprio una felice scelta di marketing: "Ricordiamo fin troppo bene, purtroppo, il clamoroso autogol della campagna di comunicazione 'voglioviverecosì'. E stendiamo un velo pietoso sull'efficacia quasi nulla di Toscana Promozione. Impegniamo fin troppe risorse di energia, tempo, soldi, uomini a cercare in giro riconoscimenti esterni, e puntualmente restiamo con un palmo di naso. Paghiamo la Bocconi per farci dire tutte le cose che non funzionano e poi, nessuno vigila sul fatto che in Regione stanno varando un logo che esclude un simbolo mondiale come la Torre di Pisa da Expo 2015".

Il quadro che la rappresentate descrive appare piuttosto desolante, anche a seguito della candidatura della pizza al posto della Luminara per concorrere alla lista Unesco dei beni immateriali dell'umanità. "Bocciata – scrive la Grassini – come capitale della cultura, declassata dallo studio della Bocconi sul turismo, l'eccellenza dell'aeroporto sfuggita di mano. Pisa è come una fanciulla sedotta da mille illusioni, ma presto abbandonata da un inesorabile principio di realtà".

Secondo la numero uno di Confcommercio Pisa ad essere sbagliato è il metodo, non vengono stabilite le giuste priorità, prima fra tutte "quella di risolvere i tanti problemi nel sistema di accoglienza cittadino". Numerosi sono gli esempi elencati: "La generale mancanza di informazioni, il coordinamento, servizi pubblici scadenti e di difficile fruizione, tariffe alle stelle, degrado urbano, abusivismo ad altissima intensità. E poi, supporto agli operatori del turismo, incentivi all'accoglienza, necessità di una programmazione degli eventi di richiamo turistico che veda coinvolto il commercio cittadino e fatta con almeno 12 mesi di anticipo, in modo da avere tempo per promuoverla in Italia e all'estero in tempi congrui a ricavarne il massimo profitto".

"Queste sono le priorità – conclude la Grassini – alle quali dovremmo pensare e che sfuggono dai radar dei nostri amministratori locali. Invece di cercare all'esterno conferme che a questa condizioni troveremmo difficilmente, sarà bene ripartire da Pisa e pensare a risolvere i suoi non pochi problemi".

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