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Cronaca Castelfranco di Sotto

Maleodoranze a Castelfranco di Sotto: troppi liquami rispetto alla capacità dell'impianto

E' l'esito degli accertamenti svolti dai tecnici di Arpat che hanno effettuato il sopralluogo all'interno dell'impianto gestito dalla Waste Recycling. La problematica è stata fatta presente alla stessa azienda al fine di evitare il ripetersi di episodi simili

Arrivano gli esiti degli accertamenti svolti da Arpat a Castelfranco di Sotto, nei pressi dell'impianto di depurazione della Waste Recycling, dove nella notte tra il 24 e il 25 febbraio vennero avvertite maleodoranze.

"Gli odori percepiti erano riconducibili a fanghi biologici, inoltre, come componente odorigena secondaria, si poteva avvertire anche l'idrogeno solforato o composti analoghi contenenti zolfo - fanno sapere da Arpat - l'origine del fenomeno, considerate le condizioni di vento del momento (N-NE), è risultato essere l’impianto gestito dalla Soc. Waste Recycling che notoriamente effettua trattamento di rifiuti liquidi e dispone di un proprio impianto biologico, ma un sopralluogo all'interno dell'azienda non è stato effettuato nel corso della notte in quanto la ditta non è risultata presidiata".

Così il mattino successivo personale tecnico del Dipartimento ARPAT di Pisa è nuovamente intervenuto per dare corso ad ulteriori accertamenti nella zona perlustrata nella nottata. Il nuovo sopralluogo non ha evidenziato elementi degni di nota per gli impianti che sono collocati lungo la via Nuova Francesca.
In prossimità dell’impianto dell’ex depuratore di Castelfranco di sotto è stato, invece, possibile avvertire, intorno alle ore 10:30, la presenza di odori di una certa intensità probabilmente residuali dell'evento notturno. Così i tecnici sono entrati all'interno dell'impianto.

"Nel corso dell’ispezione interna, in prossimità degli impianti del comparto chimico-fisico, sono stati rilevati anche odori di natura diversa da quelli presenti in esterno - sottolineano ancora dall'Agenzia - non sono emersi malfunzionamenti né guasti né regolazioni inadeguate, ma, la valutazione dei tabulati di alcuni parametri di processo (ossigeno disciolto in vasca) ha indicato una sofferenza spinta del comparto di ossidazione biologica tale da provocare i fenomeni odorigeni rilevati". In pratica si è verificato un’eccessivo carico di liquami in ingresso rispetto alla potenzialità di depurazione dell’impianto biologico.

E' stato fatto presente così al gestore la necessità di attivare prontamente una riduzione del carico in ingresso per garantire un incremento dell'ossigeno libero in vasca in modo da evitare episodi simili in futuro.

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