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Cronaca Ospedaletto / Via Ragghianti Carlo Ludovico

Gola irritata per maleodoranze a Ospedaletto: la Waste Recycling deve adeguare l'impianto

La segnalazione da parte di alcuni dipendenti di una ditta della zona è stata inoltrata ad Arpat che fa il punto su una situazione già nota

Maleodoranze particolarmente acute che hanno causato disturbi alla gola e all'esofago. E' avvenuto lo scorso 10 gennaio quando al dipartimento Arpat di Pisa sono pervenuti 3 esposti sia da parte del settore Urp dello stesso Arpat, sia dalla Sala Operativa della Protezione Civile di Firenze su richiesta dei Vigili del Fuoco di Pisa, per odori particolarmente sgradevoli nella zona industriale di Ospedaletto.

Le segnalazioni presentate, sia nel corso della mattina che nel pomeriggio, da dipendenti di una ditta situata nella zona che lamentavano irritazione a gola e esofago, provenivano quasi sicuramente, come sottolinea la stessa Arpat, dall'impianto Waste Recycling S.p.A. (ex Teseco) di via Ragghianti.

"Al momento del sopralluogo pomeridiano da parte del personale tecnico Arpat - sottolineano dalla stessa Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana - le maleodoranze erano però molto tenui per cui non è stato possibile effettuare ulteriori approfondimenti. Gli esponenti hanno comunque dichiarato che negli ultimi tre giorni le maleodoranze avvertite erano di tipo intenso e irritante".

Per quanto riguarda l'impianto ex Teseco, sottolineano da Arpat, "si informa che la situazione è nota ad Arpat che ha relazionato più volte nel corso dei propri interventi, le carenze dell'impianto in questione. La ditta ha recentemente  proposto un progetto di adeguamento dell'impianto alla Regione Toscana, che, nei primi giorni dell'anno 2018, ha emanato il Decreto Dirigenziale n.47 che approva il progetto e impone all'azienda la modifica degli impianti di abbattimento delle emissioni E12 e E13 responsabili di alcune delle maleodoranze avvertite nella zona negli ultimi anni".

"Il Decreto riporta che la ditta deve realizzare e mettere in funzione i nuovi impianti autorizzati, il prima possibile e comunque, entro e non oltre 6 mesi dalla data di ricevimento dell'atto in questione - concludono dall'Agenzia per la protezione ambientale - Arpat ha, inoltre, proposto alla Regione Toscana l'adozione di misure di carattere gestionale per mitigare gli impatti odorigeni, derivanti dall'impianto, nel periodo transitorio all'adeguamento".

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