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Cronaca

Mobilitazioni: in piazza lo Sciopero Sociale di lavoratori e quartieri popolari

Un corteo composto da circa un centinaio di persone si è mobilitato per le vie del centro, arrivando fino l'aeroporto, per manifestare il disagio di lavoratori e cittadini che subiscono in città una crisi che le istituzioni non riescono ad arginare

Camioncino con altoparlanti in testa ed un centinaio di manifestanti dietro, a sfilare in città per gridare il proprio disagio contro le politiche cittadine, regionali e nazionali colpevoli di non aiutare le persone immerse nella crisi economica. Nel giorno dello sciopero nazionale della logistica i comitati dei quartieri popolari, insieme a vari gruppi come il Progetto Prendocasa, sono tornati in strada contro l'austerità ed il carovita, a sostegno e solidarietà di cittadini e lavoratori vessati da tasse e difficili condizioni di vita. Alle 5 di stamani c'era già stato il blocco dei mezzi all'Ikea, mentre al corteo hanno partecipato fra gli altri gli operai della ditta di autolavaggio del cartello Orange Car Management.

Tutto si è svolto in modo ordinato, con alcuni rallentamenti al traffico e varie azioni dimostrative lungo il percorso. Dalle 9 in Logge di Banchi la manifestazione si è spostata davanti la sede della Sepi, dove alcuni ragazzi sono entrati ed hanno affisso il chiaro striscione "se lavorare non è più un diritto pagare le tasse non è più un dovere". Poi in Corso Italia, con la fermata al Provveditorato agli studi, per poi attraversare il sottopassaggio della stazione e bloccare il transito della navetta del People Mover, "opera da 80 milioni che è uno spreco inutile – affermano i manifestanti – in quanto quei soldi potevano essere usati per sistemare le fatiscenti case popolari e dare i sussidi alle famiglie bisognose. Poi dicono che c'è crisi e non ci sono risorse!".

Lo Sciopero Sociale del 16 ottobre per le vie della città

Al centro della critica le politiche del Governo e delle istituzioni locali, con le spese scolastiche e sanitarie che aumentano ed il lavoro che invece retrocede a mercificazione delle persone. Proprio per questo aspetto il cordone ha proseguito e sfilato davanti l'aeroporto per finire ad occupare la stazione di noleggio auto dello scalo Galilei, a sostegno della lotta dei lavoratori di Gb srl, azienda di pulizia e rimessaggio di auto appaltatrice dei servizi per le aziende di autonoleggio. "Turni massacranti e nessuna tutela o garanzia – raccontano i dipendenti – si lavora a 8 euro per macchina pulita, dentro e fuori, e guidata fino al posto. Sfruttano chi è più disponibile con contratti a chiamata, ricattandoti se non vuoi andare".

"Una situazione di lavoro a cottimo – spiegano i rappresentanti sindacali Cobas e Cgil – dove il committente paga un tot per ogni auto preparata, scaricando così con l'outsourcing il peso dei contratti che si chiudono di volta in volta. Per 12-13 dipendenti fissi si passa invece a 40 con gli stagionali in estate. Sono già in corso delle vertenze". I lavoratori sono poi stati ricevuti dai dirigenti della stazione di autonoleggio. Certamente la contestazione non è passata inosservata. "Ci vedranno spesso – hanno promesso i manifestanti – oggi deve essere un nuovo inizio di lotte. Torneremo e bloccheremo città ed aeroporto se necessario".

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