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Cronaca Centro Storico / Corso Italia

Corso Italia, assedio alla Pam: riempiono i carrelli per reclamare reddito

Sabato si è svolta una protesta per le vie del centro di Pisa, dove un gruppo di manifestanti dei quartieri Cep e Sant'Ermete hanno sfilato in corteo scandendo lo slogan: "A Natale abbiamo una pretesa, basta sacrifici vogliamo i buoni spesa!"

Mobilitazione sabato pomeriggio per le vie del centro di Pisa. Abitanti dei quartieri popolari di Sant'Ermete e Cep, disoccupati e famiglie sotto sfratto del Progetto Prendocasa si sono trovati sotto il Comune in presidio, poi in corteo hanno attraversato Corso Italia con in testa lo striscione “Assediamo le poltrone, vogliamo case, reddito e anche il panettone” e sono arrivati fino al supermercato Pam, scandendo lo slogan “A Natale abbiamo una pretesa, basta sacrifici vogliamo i buoni spesa!” protesta sant'ermete 14 dicembre 2013-3. Alcuni manifestanti sono entrati poi nel negozio e hanno iniziato a riempire i carrelli di beni alimentari e beni primari come pannolini e saponi. Con i carrelli pieni sono state bloccate le casse e a questo punto il direttore ha incontrato i manifestanti che assediavano fuori il supermercato.

Questa protesta al supermercato nasce dalla lotta popolare del quartiere di Sant'Ermete dove, in queste settimane, gli abitanti hanno deciso di aprire una vertenza sociale sui beni di prima necessità. "Da una parte c'è la grande rendita delle catene dei supermercati, dall'altra parte ci sono le famiglie costrette a prendere il cibo scaduto della Caritas. Questa lotta - fanno sapere gli organizzatori della protesta - esprime una contrapposizione verso la logica caritatevole per i più bisognosi; infatti vuole ribaltare il ruolo del ceto impoverito costretto a chiedere le briciole e apre così nuovi spazi di conflitto e riappropriazione verso l'autogestione e l'organizzazione di mense popolari".

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Dopo il blitz nel supermercato il corteo è tornato in Corso Italia e ha concluso con il blocco sul Ponte di Mezzo.

"La manifestazione di sabato - dicono dallo Spazio Popolare Sant'Ermete - conferma che c'è un magma che si muove e che sta per esplodere: la rabbia si sta trasformando in partecipazione e organizzazione. Le persone, stanche delle politiche abitative e sociali del Partito Democratico, hanno iniziato a ribellarsi e a lottare. Da oggi può nascere un movimento forte che può spostare gli assi delle decisionalità di questa città, a partire dalla contrapposizione al People Mover, un progetto folle che prevede la spesa di 68 milioni di euro per un trenino di un chilometro e mezzo".

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