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Cronaca Castelfranco di Sotto

Disperso in mare: versioni contrastanti sui tragici momenti

Gli amici di Matteo Maestri affermano che il giovane non avrebbe lottato, come se fosse privo di conoscenza, ben diversa invece la versione di altri bagnanti per i quali il trentenne avrebbe cercato di raggiungere la scogliera

Due versioni contrastanti sui momenti che hanno seguito la tragedia di Matteo Maestri, il ragazzo di Castelfranco di Sotto che sabato pomeriggio è stato trascinato in mare da un'onda anomala sulla scogliera del Romito, nei pressi di Calignaia, nel comune di Livorno.
Dopo due giorni di ricerche il corpo di Matteo non è ancora stato restituito: l'acqua, intorbidita dal libeccio di sabato, non aiuta i soccorsi che continuano anche oggi a battere la costa in lungo e in largo.

Matteo, che prestava servizio presso l'Arci, non era solo al momento del gigantesco flutto: era insieme ad alcuni amici. E proprio la versione di chi era con lui non coincide con quella che invece è stata data da molti bagnanti che erano sugli scogli quel maledetto sabato pomeriggio.

I giovani che erano con il trentenne affermano di aver visto letteralmente sparire tra le onde Matteo, forse è riaffiorato solo un attimo ma sembrava privo di conoscenza: non si dimenava, non c'era tentativo di riavvicinarsi alla scogliera.
Opposto invece il racconto dei bagnanti che hanno invece affermato che il giovane ha lottato fino all'ultimo contro il mare in tempesta, cercando in tutti i modi di mettersi in salvo e di fuggire ad un tremendo destino.

Comunque sia andata, poco importa. L'unica certezza è che anche la più debole speranza ormai si è spenta: Matteo è stato inghiottito da un mare assassino che ancora non ha restituito il corpo di un trentenne, disperso proprio alla vigilia del suo compleanno.

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