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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico / Viale Antonio Gramsci

Mercatini in Galleria Gramsci, Confcommercio insiste: "Siamo presidio di sicurezza"

Prosegue la polemica con Confesercenti, che aveva chiesto lo spostamento. L'associazione rivendica il lavoro svolto: "Situazione migliorata, il degrado c'è e va combattuto lavorando, non andando via"

Confcommercio difende la scelta dei mercatini in Galleria Gramsci e lo fa promuovendo una raccolta firme avversa a quella di Confesercenti, che aveva chiesto all'amministrazione di spostare i banchi in altra sede. "Le adesioni sono state 57 in poche ore - spiegano da Confcommercio - 28 attività imprenditoriali, di cui gli hotel della zona, e 29 residenti. E' il segno che il mercato è apprezzato, che ha avuto effetti concreti sulla sicurezza. La posizione espressa dall'altra associazione è strumentale, legata solo a questioni di rivalità". La lettera al sindaco Conti, insieme alle firme, sarà consegnata in giornata all'ufficio protocollo del Comune.

Chi si è occupato dell'organizzazione del mercato, vivendo in prima persona viale Gramsci tutti i giorni, è Marco Luperini. Facendo un tour fra i banchi dei lati A e B delle gallerie, stamani 16 novembre, ha raccontato come si è evoluta l'esperienza del mercatino ed i risultati raggiunti: "Siamo partiti un anno e mezzo fa tre giorni alla settimana, ora ci siamo dal martedì al venerdì dalle 9 alle 19. Paghiamo il suolo pubblico al comune, in galleria A paghiamo l'illuminazione mentre nella B è offerta dall'hotel La Pace. Ho letto delle critiche su qualità ed attività, ma io dico: si conosce davvero la situazione? Prima c'erano i tappeti con la roba a terra e merce rubata in vendita. Ora ci sono banchi di operatori legali. Si può discutere su come migliorare e cosa fare, ma non certo chiedere delle firme per dire no senza proporre alcuna alternativa".

Luperini rivendica il lavoro svolto: "Siamo venuti qua per aiutare nella questione sicurezza. I mercatini sono un presidio. Sono fatti da pensionati, disoccupati che cercano di arrotondare, qualcuno ha la partita Iva. Tutti hanno la licenza. Gli operatori sono stati bersagliati di furti, poi l'esserci ha cominciato a scongiurare episodi di questo tipo. Prima si vedevano proprio gli appostamenti dei borseggiatori pronti a colpire. Restano i problemi, ma la differenza si nota. Gli albergatori ci confermano che i turisti sono più tranquilli se vedono la presenza dei banchi, di persone che lavorano".

La polemica passata riguardava anche la qualità dei banchi nella galleria B, lato Snai: "Si è parlato di banchi 'cenciosi' - insiste Luperini - questa zona delle gallerie è noto che sia più complicata, si vedono zuffe, ubriachi e così via, è inevitabile che ci siano aspetti un po' diversi. La verità però è che poi lo stesso banco che c'è qua lo si vede il sabato in Piazza Vittorio Emanuele al mercato Confesercenti. E' quindi la qualità del gazebo il problema? Lo è semmai il degrado che c'è, qua è pieno di buche, con un'illuminazione scadente. Noi facciamo quello che possiamo, ma da soli è dura".

Proprio poco dopo queste parole si è verificato l'episodio di una rissa. "E' una dimostrazione, una volta di più, che il problema non è il mercato - hanno detto i rappresentanti Confcommercio - bensì lo spaccio, la criminalità, il degrado ed il disagio sociale".

Bottiglia di vetro rotta e rincorsa col mattone in mano: rissa in Galleria Gramsci

La situazione complessa della Galleria Gramsci B la racconta un esercente, che ha cominciato la sua attività proprio con i mercatini sotto le logge. E' Pietro Fiaschi, 64 anni. Aveva un negozio di abbigliamento, poi ha dovuto chiudere e da un anno e mezzo è una presenza fissa sul viale. "Quando ho cominciato avevo paura. Si dava noia ai presenti, ho subìto molti furti, siamo stati trattati come intrusi. Poi la situazione è migliorata molto, le persone che stazionano qua si sono abituate a noi. Ne ho conosciuti molti, tanti sono brave persone presi uno a uno, vivono magari in condizioni difficili ma se avessero un lavoro non starebbero qua. A qualcuno è capitato di trovarlo, mi sono anche passati a salutare e non sono più tornati. E' nel branco che viene fuori il casino".

Sul lato sicurezza: "Quello che è rimasto grave è lo spaccio. In pieno giorno. Ora di mattina si vede poco, ma dalle 16 è un continuo, alla luce del sole. Si vedono meno risse ed ubriachi rispetto a prima. Tanti qua sono stranieri, ma ci sono anche tanti italiani, magari che vengono in cerca di droga. Ci sono diciamo i vari gruppi, chi più ruba e chi spaccia. In realtà credo che per individuare i responsabili basterebbe mettesi qua con un banchetto qualche settimana, tipo un poliziotto in borghese. Anche perché è inutile controllare le persone, portarle in caserma, e dopo due ore sono di nuovo qua. C'è chi non ha il permesso di soggiorno e loro un lavoro non lo troveranno mai, anche se vorrebbero. E' una situazione complessa, che fa rabbia". 

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