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Cronaca Centro Storico / Piazza San Frediano

Morto in Piazza dei Miracoli, la scuola: "Uno spirito libero a cui volevamo tutti bene"

Lo studente trovato senza vita era molto conosciuto all'interno dell'istituto ed era sempre sorridente e disponibile con tutti. Studenti e professori, per ricordare il giovane, hanno appeso uno striscione all'entrata della scuola

Un ragazzo sorridente, brillante, amico di tutti e proprio per questo molto conosciuto all'interno dell'istituto. Uno spirito libero, aperto e curioso della vita. Uno studente come molti altri che andava bene a scuola e che quest'anno avrebbe dovuto sostenere l'esame di maturità. E' questo il ritratto di Florian Gregor Schmidt che emerge ascoltando le voci dei ragazzi e degli insegnanti del liceo artistico 'Franco Russoli'. Lo stesso istituto in cui il 20enne di Montescudaio, il cui corpo è stato ritrovato senza vita ieri mattina intorno alle 7 in piazza dei Miracoli, frequentava la quinta D ad indirizzo Architettura.

La notizia della sua scomparsa ha profondamente colpito tutti provocando un "dolore disperato" tra ragazzi, insegnanti e dirigenti scolastici e lasciando "un vuoto incolmabile - si legge in un cartello affisso in bacheca all'entrata dell'istituto - in tutti noi, che non sappiamo rassegnarci alla perdita della sua luce e del suo sorriso". Questa mattina alcuni studenti e professori, in segno di lutto e per ricordare il giovane, hanno anche appeso uno striscione nero di fronte ai cancelli del 'Russoli' e si sono recati in Piazza dei Miracoli, sul luogo del ritrovamento del corpo, per depositare mazzi di fiori e biglietti con dediche.

LA NOTIZIA DELLA MORTE. La notizia della morte del giovane, le cui circostanze restano ancora tutte da chiarire, è inizata a diffondersi nell'istituto all'orario di entrata, poco dopo le 8. "A quell'ora - racconta Aldo Filippi, vicepreside del 'Russoli' - sono venuti i Carabinieri: avevano trovato nello zaino di Florian il libretto delle giustificazioni e così sono venuti qui per raccogliere informazioni e per avere l'indirizzo della sua abitazione. Ci hanno detto di non diffondere la notizia tra i ragazzi visto che la situazione era ancora in divenire. Poco dopo gli studenti hanno però iniziato a chiedere conferme alle notizie che intanto iniziavano a comparire sui giornali. Così abbiamo deciso di ricevere un referente per classe e di comunciare le poche informazioni in nostro possesso. E' stata una giornata difficile per tutti: i ragazzi erano molto colpiti ma hanno dimostrato grande maturità".

IL RICORDO DI RAGAZZI E INSEGNANTI. "Lo conoscevamo abbastanza - raccontano due ragazze che frequentano una delle quarte dell'istituto - anche se non si può dire che fossimo amici. Era una persona molto tranquilla e sempre sorridente. Non sappiamo cosa sia successo e non sappiamo darci una spiegazione". "Facevamo spesso il viaggio in treno insieme per venire a scuola - dice invece un'altra ragazza - era un idealista e un ragazzo profondo che amava vivere".

Negli ultimi tempi Florian era cambiato e secondo qualcuno aveva iniziato a frequentare "brutte compagnie". "Il cambiamento - racconta un'altra ragazza - è iniziato quando frequentava la seconda superiore. Da lì ha iniziato a vestirsi in modo diverso e a cambiare compagnia". "Frequentavo Florian qualche anno fa - conferma ancora un altro ragazzo - mentre ultimamente ci eravamo un pò persi di vista. Ricordo un ragazzo che vedeva il mondo secondo una prospettiva tutta sua, molto originale. In questo era molto indipendente.". Un cambiamento confermato anche da una ex insegnante del giovane scomparso. "Lo avevo come alunno qualche anno fa - racconta la donna - quando faceva la prima. Come ogni ragazzo di quell'età anche Florian, negli anni, era probabilmente un pò cambiato, ma era un ragazzo a cui volevamo tutti bene, cordiale e disponibile anche con noi professori".

"Sapevamo che era un soggetto un pò 'borderline' - racconta ancora il vice preside dell'istituto, Aldo Filippi -  ma era un ragazzo molto intelligente e capace di pensieri profondi. Andava bene a scuola: proprio poco tempo fa avevamo consegnato le pagelle e la sua era abbastanza buona. Si era iscritto qui 5 anni fa dopo aver frequentato una scuola a Piombino, se non ricordo male, dove era anche stato bocciato. Sapevamo che viveva con la mamma e tre fratelli mentre il papà era tornato in Germania, ma non conoscevamo molto i suoi genitori e non avevamo contatti frequenti con loro. Non ci sono parole per descrivere una tragedia del genere. Vogliamo esprimere la nostra vicinanza alla famiglia: siamo sgomenti e in qualche modo ci sentiamo responsabili".

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