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Cronaca

Arte: inaugurato il nuovo murale di via Porta a Mare

Si chiama 'Cavalieri & Saraceni' l'opera di AEC Interesni Kazki, che unisce Kinzica e la tradizione pisana alla contemporaneità

E' un'opera dal carattere onirico e visionario quella realizzata per lo stART Festival-Welcome to Pisa da AEC Interesni Kazki, artista ucraino di fama internazionale. Il suo murale, 'Cavalieri & Saraceni', da poco inaugurato, campeggia nel passaggio pedonale che unisce via Porta a Mare a via Conte Fazio.

Spiega l'artista: "Il murale è una mia citazione di eventi storici riletti attraverso il prisma della modernità. Utilizzando una combinazione di immagini assurde, cerco di comparare i fatti delle guerre fra saraceni e gli ordini cavallereschi con il fenomeno moderno della migrazione illegale dal Medio Oriente e dall'Africa alle coste europee, in cerca di una vita migliore. Paragonando gli atteggiamenti di queste due differenti culture e ideologie nei confronti dell'una e dell'altra, mostro, forse con una punta di ironia, come ancora oggi gli europei considerino coloro che arrivano illegalmente come pirati saraceni e come li siano tendenzialmente ostili. Questo lavoro è un punto di incontro fra due civiltà e fra due culture attraverso il tempo".

L'assessore alla cultura Andrea Buscemi: "Pisa è città ricchissima di fermenti e sollecitazioni di ogni tipo, un magma artistico e intellettuale che non solo poggia le basi sull'immenso patrimonio che l'ha resa celebre nei secoli e le antiche istituzioni culturali che da tempo la caratterizzano, ma che agisce con originalità e fervore creativo da moderno avamposto europeo. Anche il patrimonio di esperienze di vario tipo 'scritte' e create sui muri della città (che ha la propria data d'inizio con Tuttomondo di Haring, storica tappa da cui questa esperienza idealmente discende) è motivo di orgoglio nella Pisa moderna, europea e internazionale".

La spiegazione del soggetto

AEC Interesni Kazki, prendendo spunto dal mito di Kinzica, collega passato e presente, raccontando una storia di scontro e di incontro fra popoli del Mediterraneo. La disposizione degli elementi del dipinto, con a destra la Cittadella e a sinistra il mare, vuole ricordare un panorama della Pisa medioevale. Sulla costa si stagliano due figure vestite in abiti contemporanei, ad eccezione dell'elmo riportante la Croce dei Cavalieri di Santo Stefano, mentre dal mare un gigantesco turbante sembra andare alla deriva. Questi due differenti copricapi si fanno elemento di divisione ideologica e denunciano la superficialità e l'indifferenza che si nascondono dietro alle ideologie. In alto a sinistra, invece, è raffigurato un drone con un occhio come critica a una tecnologia che piuttosto che unire sembra divenire elemento di isolamento e di controllo.

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