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Cronaca

Intimidazioni a studentessa di colore: ancora un biglietto con offese razziste

Lo ha trovato giovedì mattina all'interno del suo diario la 14enne di origine senegalese che nelle scorse settimane è stata bersaglio di gesti intimidatori a causa del colore della sua pelle. Riserbo sul contenuto dell'ultimo messaggio

Un altro biglietto contenente ancora una volta offese a sfondo razzista. Lo ha trovato questa mattina all'interno del suo diario la studentessa 14enne di origine senegalese che nelle scorse settimane è stata bersaglio di gesti intimidatori, probabilmente opera di qualche suo compagno di classe, a causa del colore della sua pelle: Intimidazioni razziste a studentessa di colore in una scuola pisanalettere minatorie anonime nel diario, quaderni e libri stracciati, insulti scritti senza un volto.

Gesti che hanno portato anche all'avvio di un'indagine da parte di Carabinieri e Procura minorile che, al momento, mantengono però il massimo riserbo sul contenuto dell'ultimo messaggio. Quello che appare certo è che quest'ultimo ritrovamento potrebbe accellerare l'inchiesta, con i primi interrogatori in caserma ai compagni di classe che potrebbero scattare già nei prossimi giorni.

Intanto solidarietà alla ragazza è stata espressa anche dagli studenti di Giurisprudenza della Scuola Superiore Sant'Anna: "Ti siamo vicini e ti aspettiamo per un incontro informale, per farti conoscere i ragazzi che qui studiano giurisprudenza, che condividono con te passioni e interessi e se il tuo sogno è fare l’avvocato, niente ti deve far desistere dal tentare di raggiungerlo". La lettera è firmata dal rappresentante degli allievi Andrea Vignini e condivisa da tutti i compagni di studi.

"Non possiamo immaginare – sprosegue – quello che tu abbia passato e stia passando adesso, ma abbiamo letto e apprezzato la delicatezza, la determinazione, la maturità della lettera che hai inviato a Repubblica e abbiamo deciso di scriverti. Siamo studenti universitari, poco più grandi di te, appassionati dal diritto che, per quello che abbiamo imparato, può e deve significare anche giustizia. Viviamo in un Paese in cui essere meritevoli è spesso considerata una colpa, in cui le persone di talento come te, che amano quello che studiano e si impegnano oltretutto ad aiutare i propri compagni, spesso non riescono a ricevere la considerazione che meriterebbero. Siamo stati stupiti dal tuo entusiasmo, dalla tua passione colpita da atti del razzismo più becero e ottuso che si possa immaginare, e per questo vogliamo dirti che ti siamo vicini".

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