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Nuova viabilità in Santa Maria, i residenti: "I provvedimenti non bastano"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Il Comitato dei residenti del quartiere di S.Maria non è del tutto soddisfatto dei provvedimenti adottati dall’Amministrazione comunale, a partire da sabato 19 luglio, per la nuova viabilità nel quartiere di S.Maria e nel centro storico di Tramontana. Se in gran parte si tratta di misure contenute nell’accordo stipulato un anno fa dal Comitato con il Sindaco di Pisa sul "Progetto di riqualificazione ambientale Area Duomo”, molti punti importanti e pregiudiziali alla pedonalizzazione di via S.Maria restano ancora da attuare, come è stato più volte segnalato dal Comitato stesso.
I varchi, i sensi unici e le inversioni di marcia sostanzialmente sono quelli concordati, ma va apprezzato il carattere sperimentale degli interventi, che, come ha dichiarato l’assessore alla mobilità David Gay, consentiranno di verificare la necessità di “qualche aggiustamento o miglioramento”, che il Comitato dei residenti di S.Maria proporrà tempestivamente, raccogliendo anche le segnalazione degli abitanti.
Alcuni punti sono stati annunciati per il mese di settembre, come l’inizio della pavimentazione di via S.Maria, prima della creazione del percorso pedonale, o rinviati per  “approfondimenti nelle prossime settimane” come lo spostamento del varco d’accesso in via Roma all’altezza di Via Derna. In proposito il Comitato di S.Maria è contrario all’ipotizzato collocamento del varco in una posizione più prossima al ponte Solferino, perché trasferirebbe semplicemente il problema dell’incremento del traffico in altre vie e accentuerebbe il grado di isolamento dei residenti del quartiere, già messo a dura prova dalle restrizioni vigenti alla libera circolazione, allontanando l’area dei parcheggi liberi fuori della ZTL. Il Comitato ha richiesto anche il rilascio di un numero di permessi annuali finalizzati alle visite di assistenza e di relazione.

Si attendono invece gli ulteriori provvedimenti inseriti nell’accordo, di seguito indicati, per i quali nessuna data di attuazione è stata ancora indicata.

Parcheggi: in via Porta Buozzi, spazio previsto per la sosta dei residenti di via Santa Maria, non sono stati eseguiti i lavori di consolidamento e restauro del muro perimetrale dell'Orto Botanico e la realizzazione di un impianto di illuminazione adeguato e della segnaletica stradale orizzontale e verticale. Gli stalli sono poi richiesti per tutto il quartiere.
In via Volta nessun accordo con la proprietà è stato preso per la creazione di un parcheggio anche a silos. Non è stata verificata la possibilità di attuare fin da ora, all’interno dell’Ospedale di S.Chiara o della caserma Artale, aree di sosta per i residenti e per  quanti desiderano accedere al centro storico.

Bus: la novità del nuovo percorso della Navetta E, che collega il centro storico con il parcheggio scambiatore di Via Paparelli non è sufficiente per le esigenze dei residenti, che perdono il passaggio della linea 4, dirottata su un percorso esterno. Il Comitato ha chiesto infatti il potenziamento dei mezzi di trasporto pubblico, come del resto avviene in tutte le città del mondo dove si limita l’uso dei mezzi privati. Nessuna comunicazione si registra sulla nuova linea di autobus, specificata nell’accordo, di andata e ritorno con la Stazione ferroviaria di Pisa centrale. Inoltre le «Night Lam», ossia le navette  ad alta mobilità del trasporto pubblico cittadino “pro movida”  che, pressoché vuote, dalle 20.40 fino alle 2.15 del periodo estivo collegano gratuitamente il centro storico con i parcheggi scambiatori, con corse ogni 20 minuti, vanno soppresse e indirizzate stabilmente su percorsi interni cittadini per garantire un servizio anche notturno a pagamento. Naturalmente i mezzi utilizzati dovranno essere di piccole dimensioni e, preferibilmente, elettrici, visto che Pisa si dichiara una “smart city”.

Revisione del regolamento della ZTL: il Comitato ha trasmesso per iscritto il 24 febbraio scorso le proposte di modifica, discusse preventivamente con l'assessore Gay, per una nuova gestione dei permessi, controlli più rigorosi dei varchi in entrata e in uscita, estensione degli appositi stalli per auto, motocicli, disabili, carico/scarico, registrando un’ampia convergenza con l’amministrazione comunale sulla riduzione, ad esempio, delle autorizzazioni di accesso, transito e sosta concesse agli autoveicoli privati di proprietà dei rappresentanti delle più svariate amministrazioni e degli appartenenti ad alcune categorie “privilegiate” (sindacalisti, assessori, consiglieri comunali, magistrati togati, etc.). Nessun provvedimento è stato preso per una nuova disciplina della ZTL in coincidenza con le modifiche ora intervenute nella ZTL, come gli impegni presi e il buon senso suggerivano. Quali sono i motivi di questo ritardo?  Inoltre resta inevasa la richiesta del Comitato dei residenti di S.Maria di conoscere i dati relativi al numero di autorizzazioni, ai movimenti in entrata ed alla tipologia degli accessi consentiti, detenuti da Pisamo spa, Ente partecipato dal Comune di Pisa con il 99%, per i quali è obbligatoria la pubblicazione in base alla normativa sulla trasparenza nelle pubbliche amministrazioni.

Telecamere: il quartiere di Santa Maria non risulta inserito nel programma triennale degli interventi previsti dal Comune di Pisa per l’installazione di nuove telecamere. Su sollecitazione del Comitato, l’assessore Serfogli ha di recente assicurato un sistema di videosorveglanza in via S.Maria con quattro telecamere fisse fino a Piazza Cavallotti. Restano inspiegabilmente escluse: via Porta Buozzi, piazza Arcivescovado, via dei Mille, via Corsica, piazza Buonamici, via Pasquale Paoli, via della Faggiola, via don Gaetano Boschi, via Luca Ghini, via Galli Tassi e via Roma, strade di grande movimento di persone e mezzi e teatro di continui episodi delittuosi.

Arredo e decoro urbano: il nuovo regolamento sull’arredo urbano, che il Comune dichiara di avere emanato non é reperibile sul sito dell’amministrazione e dovrebbe dettare regole precise per l'occupazione del suolo pubblico, relativo agli spazi autorizzati, alla collocazione di tavolini, sedie ed ombrelloni ed orari di apertura degli esercizi commerciali. Nel frattempo si rilasciano autorizzazioni in luoghi esclusi o non previsti dal progetto di riqualificazione dell’area Duomo approvato dal Comune di Pisa, come di fronte a chiese romaniche e in strade di difficile percorrenza. Inoltre si assiste all’assoluta libertà di occupazione del suolo pubblico con le modalità più disparate (pedane, ombrelloni e tende di vari colori, recinti, caravan, vasi da fiori...). Una vera giungla contro la quale la Soprintendenza ai beni culturali sembra non aver nulla da dire.
Il Comitato chiede inoltre di dare attuazione all’annunciata sospensione dell’apertura automatica di nuovi esercizi nell’area compresa fra via Curtatone, Piazza Santa Caterina, via Fucini e Lungarno Pacinotti e Mediceo.

Ordine pubblico e sicurezza: pochissimo è stato fatti finora per contenere l’uso vandalico di strade e piazze cittadine, con l’eccezione dell’Ordinanza del Prefetto dell'8 Maggio 2014 che, a seguito di criminali episodi contro l'incolumità delle persone conseguenti al dilagare del fenomeno della movida, ha previsto alcune misure per ridurre il degrado e l'illegalità nel centro storico, come il divieto di vendita per asporto e di detenzione di bevande alcooliche oltre le ore 22 fino alle 6 del mattino, in ampie zone della città ed in particolare in piazza dei Cavalieri e in piazza delle Vettovaglie. I risultati non sono certo incoraggianti, ma si va nella direzione giusta di limitare un fenomeno come l’ubriachezza molesta che, oltre ad essere pericolosa per la collettività,  attenta alla salute di molte persone, per lo più giovani. Tale ordinanza ora in scadenza dunque deve essere rinnovata.
Ci si attende una puntuale applicazione da parte degli organi pubblici preposti, tra l’altro carenti di organici (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Direzione Territoriale del Lavoro ed ASL5), ma anche l’attivazione degli assistenti alla sicurezza davanti agli esercizi commerciali a carico degli stessi, come previsto dal protocollo di intesa su Piazza delle Vettovaglie.

Come è stato più volte detto dal Comitato, questo intervento da solo è insufficiente, perché è diretto principalmente a colpire il commercio abusivo, ma non tutela adeguatamente la qualità della vita dei residenti. Mancano infatti fondamentali misure preventive, quali la programmazione di eventi culturali e di intrattenimento compatibili nel centro storico, compresa Piazza dei Cavalieri, l’individuazione di aree alternative per il divertimento e lo svago degli utilizzatori di questa zona della città, facilmente raggiungibili, in collaborazione anche con l’Università di Pisa e il Diritto allo studio universitario. Di fronte alla totale assenza delle istituzioni, il Comitato dei residenti di S.Maria ha presentato sull’argomento all’Assessorato alla Cultura del Comune, in collaborazione con Assopace di Pisa, il “Progetto UN PONTE NELLA PIAZZA/ Prima mappatura dei bisogni delle diverse componenti che vivono Piazza Cavalieri”, al quale non è stato però concesso il contributo richiesto.
Il regolamento contro l'inquinamento acustico  è ancora allo studio dell’Assessorato all’Ambiente e non sono stati fissati termini di conclusione.
Intanto le cronache registrano quotidianamente aggressioni e rischi alla incolumità delle persone, gesti vandalici in spregio al vivere civile, deturpazione di beni culturali, e quindi una situazione di illegalità penale diffusa. Negli ultimi cinque anni sono morte a Pisa quattro persone per effetto della movida, altre sono cadute dalle spallette dei lungarni riportando gravi ferite.
In conclusione, restano ancora da attuare numerosi punti dell’accordo tra Comune e Comitato dei residenti, importanti e pregiudiziali rispetto alla pedonalizzazione di Via S.Maria.
Il Comitato, che vuole fermamente vivere in un quartiere più bello nel rispetto della qualità della vita dei residenti e degli altri utenti, è preoccupato di questo ritardo e dei segnali negativi ricordati, che vanno  nella direzione opposta.  Chiede pertanto che sia il Sindaco in persona, in un incontro pubblico con i residenti, a dare assicurazioni sul mantenimento degli obiettivi “condivisi” sulla riqualificazione di questa parte pregevole della città, aggiungendo, in tempi predefiniti, ai provvedimenti già presi quelli che ancora restano da attuare.
In altre città con problemi analoghi, come Firenze, la Giunta al completo si presenta al confronto con i cittadini in tutti i quartieri.
Il cittadino-residente, infatti, deve essere posto al centro delle decisioni pubbliche e non diventare il destinatario di regole dure e rigorose, che altri non sono tenuti a rispettare completamente, all’interno di uno spazio pubblico che è patrimonio dell’umanità e non solo luogo di svago e di consumo.
L’inadempimento, anche parziale, dell'accordo sottoscritto riaprirebbe quel conflitto urbano che si è cercato di risolvere con una equa compensazione delle varie esigenze in gioco. Inoltre, incrementerebbe lo spopolamento di un’area strategica cittadina, ma anche dell’intero Comune, già passato da 104.509 abitanti nel 1981 a 85.858 nel 2011 (dati censimento ISTAT).
 

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