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Cronaca

Ex Colorificio: dopo lo sgombero gli attivisti occupano la Mattonaia

Una nuova azione simbolica e dimostrativa domenica da parte del cartello di associazioni riunite nel Municipio dei Beni Comuni. Negli spazi occupati verrà preparata la manifestazione in programma per il 16 novembre

Appena sgomberato l'ex colorificio di via Montelungo e già gli occupanti, che avevano annunciato l'intenzione di non mollare la presa, passano ad una nuova occupazione. Si tratta della Mattonaia, un complesso di proprietà comunale, composto da 400 metri quadri di fondi commerciali e 11 appartamenti per un totale di 1100 metri quadri, oltre alla piazza pubblica che sorge alle spalle della chiesa di San Michele in Borgo, che per gli occupanti è ''uno degli esempi più eclatanti dello spreco e della svendita di spazi pubblici in città''.

L'occupazione si protrarrà almeno fino al 16 novembre giorno in cui a Pisa si svolgerà una manifestazione con partecipanti che secondo i promotori arriveranno da tutta Italia. ''La riapertura della Mattonaia - afferma il Municipio - è un atto a un tempo simbolico e concreto, perché intende mettere a disposizione della cittadinanza e delle associazioni sgomberate un meeting point per costruire la grande manifestazione nazionale del 16 novembre per la riapertura dell'ex Colorificio sequestrato, un passaggio coerente e dovuto per chi sceglie di stare da parte dei beni comuni e della Costituzione italiana e non da quella degli interessi privati e della proprietà fine a se stessa''.

"Restituire temporaneamente la Mattonaia ai suoi legittimi proprietari, cioè i cittadini e le cittadine pisane - proseguono dal Municipio - è un atto di verità rispetto alla grave calunnia che in queste ore il sindaco Marco Filippeschi va diffondendo attraverso comunicati stampa e social network. Numerose interviste video e comunicati del Municipio dei beni comuni dimostrano che quando sabato mattina, 26 ottobre, le forze dell’ordine si sono presentate all’ex Colorificio per eseguire il sequestro nessuno ha accusato il sindaco di aver assunto l’iniziativa dello sgombero. È stato semplicemente chiesto al primo cittadino di recarsi presso uno spazio del territorio pisano nel quale 300 cittadini erano sotto sgombero e di aprire un tavolo di interlocuzione con le autorità e le associazioni. Dopo essersi a lungo negati, nonostante l’intervento di tre parlamentari (gli onorevoli Fratoianni, Marcon e Realacci) a supporto della richiesta del Municipio dei beni comuni, il sindaco e i suoi assessori hanno comunicato che non avrebbero assunto alcuna iniziativa, mentre la questura dava disponibilità a un incontro. I fatti dicono, del resto, che il questore Bernabei si è recato al Colorificio sotto sgombero, mentre il sindaco Filippeschi ha preso carta e penna non per esprimere solidarietà o dispiacere per quanto stava avvenendo, bensì per attaccare il Municipio dei beni comuni".

"Il futuro dirà - concludono dal cartello di associazioni - se l’amministrazione comunale intende realmente contribuire al pieno riavvio delle attività del Municipio dei beni comuni".

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