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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Oratoio / Via Marsala

Riglione, occupato stabile in via Marsala: il Progetto Prendocasa al fianco dei 'sotto sfratto'

L'occupazione è avvenuta domenica mattina e si concluderà martedì. Lunedì alle 18 assemblea pubblica in cui gli attivisti affronteranno la questione dell'emergenza abitativa, rilanciando alcune soluzioni per aiutare le numerose famiglie in difficoltà

Occupato di nuovo, dopo esattamente 4 anni, lo stabile a Riglione in Via Marsala. Qui nel 2010 otto famiglie, sostenute dal Progetto Prendocasa Pisa, si erano rese protagoniste della lotta per la propria grave condizione di emergenza abitativa. L'occupazione del 2010 durò tre mesi e fu poi sgomberata dalle forze dell'ordine.

"Il Progetto Prendocasa, composto da decine e decine di nuclei familiari sotto sfratto, vuole rilanciare lunedì 17 marzo l'assemblea 'per un piano straordinario contro l'emergenza abitativa', dove il comitato di lotta all'abitare proporrà diversi elementi e punti da discutere per contrapporsi all'emergenza abitativa dilagante" affermano gli attivisti. "Con l'azione di oggi (ieri, ndr) abbiamo voluto rimettere al centro della mobilitazione la questione della ricchezza sociale e della sua distribuzione - proseguono - questo immobile è vuoto da 12 anni: esattamente 4 anni fa era stato riempito dalla gioia e dal coraggio di 8 nuclei sotto sfratto, che per due mesi hanno sfondato il muro della pacificazione indicando a migliaia di persone la possibilità di resistere e di essere protagonisti del proprio destino. Il padrone di questo immobile (Pampana), così come quello di via del Sanguigno, ha provato a strappare alla collettività un bene per destinarlo all'incuria della rendita".

Anche oggi, come domenica, dalle 8 di mattina alle 19, sarà attivo uno sportello in cui il Progetto Prendocasa ascolterà tutte quelle persone in preda a procedure di sfratto o costrette a sacrifici per pagare affitti altissimi. Lunedì 17 marzo alle ore 18 è invece in programma un'assemblea pubblica. 

Queste le rivendicazioni degli attivisti:

- una moratoria di 6 mesi sugli sfratti per morosità incolpevole

- imporre sulle nuove costruzioni private un 25% di patrimonio da destinare ad affitto sociale

- strappare alle banche cha hanno ottenuto dalla BCE miliardi di euro all'1%, fondi per la ristrutturazione e l'autorecupero di immobili inutilizzati, senza alcun interesse.

- utilizzare immediatamente il patrimonio pubblico (tra case popolari e immobili comunali, della provincia, della regione, dell'INPS, dell'Università) per l'emergenza abitativa.

- cambiare i parametri del bando della morosità: concedendo fondi ai proprietari vincolando alla stipula di contratti concordati e non di libero mercato

- aprire una spazio di trattativa tra soggetti sociali, istituzioni e proprietari legati alla morosità ed alle procedure di sfratto.

"L'occupazione - concludono gli attivisti - terminerà martedì 18 marzo, alle ore 11, quando incontreremo la Commissione Tecnica dell'emergenza abitativa in cui porteremo queste rivendicazioni".

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