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Cronaca

Olio extravergine tarocco: "Attenzione alle etichette, sono ingannevoli"

Anche l'olivicoltura pisana è vittima della contraffazione e della sofisticazione dell'olio. Lo denuncia Coldiretti di Pisa secondo la quale è necessaria una lotta senza quartiere alla contraffazione

Coldiretti Pisa denuncia il fenomeno della contraffazione degli oli extravergini. Il presidente provinciale Fabrizio Filippi, recentemente confermato alla guida del Consorzio dell'Olio extravergine toscano Igp, mette in guardia dal rischio che presto non sia più conveniente produrre olio con tutto ciò che ne consegue a livello paesaggistico e ambientale. Sono circa 15 mila i quintali di olio prodotto in provincia di Pisa pari al 7,6% della produzione toscana, 7400 ettari di oliveti e 670 aziende produttrici.

"L'olio 'tarocco' - afferma Coldiretti -  costa la metà o un terzo del vero extravergine e la produzione è già crollata in meno di 10 anni anche per colpa di questi aberranti fenomeni. Basta andare sugli scaffali della grande distribuzione per trovare bottiglie di olio a prezzi incredibili che evocano paesaggi toscani: purtroppo l'etichetta non è abbastanza chiara per informare il consumatore che si tratta di olio figlio di miscelazioni, che poco hanno da spartire con il nostro territorio".

"È scritto talmente piccolo - spiega Filippi - che è sufficiente un casolare tra i cipressi per convincerti che stai acquistando olio toscano a un prezzo molto economico. Sembra una fortuna, invece è un inganno. Ora però gli agricoltori pretendono una legge 'salva olio' e domani alla Leopolda di Firenze lo ribadirà nel convegno 'Extravergine Toscano. Etichetta senza inganni', al quale parteciperà anche il presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini. "Per far tornare convenienti produrre olio ed evitare l'abbandono degli oliveti - conclude Filippi - dobbiamo preservarne il valore. La qualità deve essere un elemento distintivo e non può dipendere dall'etichetta".

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