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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via Giovanni Pascoli

Omicidio-suicidio Via Pascoli: la compagna del padre trova i corpi

La dinamica della vicenda è subito apparsa chiara agli inquirenti: Bernardo soffriva di depressione, non aveva mai accettato la fine del matrimonio tra i suoi genitori

Nuovi particolari sulla vicenda di omicidio-suicidio che si è consumato la scorsa notte nel garage sotterraneo della Corte di San Domenico, a due passi da Corso Italia, dove hanno perso la vita padre e figlio,  Maurizio e Bernardo Bandettini, quest'ultimo ricercatore presso la facoltà di Odontoiatria dell'Università di Pisa.

LA DINAMICA. E' stata la nuova compagna di Maurizio a ritrovare i due corpi senza vita nell'auto all'interno del garage. Intorno alle 23.30 la donna, preoccupata perché non vedeva rincasare il compagno, si è recata al parcheggio e ha trovato padre e figlio privi di vita all'interno dell'auto. Sul posto sono intervenuti il pm che coordina le indagini, Aldo Mantovani, Polizia, Carabinieri e il medico legale, che ha ricostruito senza dubbi la dinamica dei fatti: il figlio ha prima sparato due colpi al genitore, mentre si trovava seduto sul sedile posteriore dell'auto e poi si è puntato la pistola, una Colt 45 legalmente detenuta, alla tempia e si è tolto la vita.
La scena che si è presentata agli occhi della donna è stata straziante. L'auto, un'Audi A8, era di proprietà dell'anziano padre che in quel garage possedeva un posto auto.

I MOTIVI DEL GESTO. Sarebbero vecchi rancori mai sopiti l'origine del dramma che ha colpito la famiglia Bandettini. I due, padre e figlio, avevano forse un appuntamento, sfociato poi in tragedia. Non è ancora chiaro, e sull'episodio i Carabinieri che indagano mantengono il massimo riserbo, se il gesto sia nato in seguito a una lite o sia stato premeditato. Secondo quanto si è appreso, Bernardo Bandettini, soffriva da tempo di depressione, probabilmente legata alla separazione del padre da sua madre, avvenuta molti anni fa quando era ancora piccolo e quando Maurizio lasciò Pisa per sposare un'altra donna, deceduta lo scorso anno per una malattia, e vivere a Livorno. I rancori nei confronti del genitore sarebbero stati espressi anche in una lunga lettera di Bernardo, ritrovata dagli inquirenti. A scatenare la rabbia omicida del figlio sarebbe stata la nuova relazione che suo padre aveva allacciato con una donna romena, madre di una bambina ma non della coppia come scritto in precedenza, con la quale era andato ad abitare a Pisa. (fonte Ansa)

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