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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Maxioperazione antidroga in centro storico: quasi tutti fuori i pusher arrestati

Ventitrè le persone finite in manette nel corso dell'operazione: quasi tutte già fuori. Nel corso delle indagini sono stati usati anche 4 agenti sotto copertura che si sono finti assuntori di droga

Alla fine sono quasi tutti a piede libero in attesa che sia il processo a decidere del loro destino. Nel mentre non potranno però ritornare in città perchè il giudice per le indagini preliminari ha disposto per loro il divieto di dimora nella provincia di Pisa. Si è conclusa così, almeno per il momento, l'operazione 'Cavalieri 2018', portata avanti dalla Procura di Pisa e dalla Polizia di stato per stroncare il traffico di stupefacenti nel centro cittadino. Un'operazione durata 40 giorni e che ha portato a 90 provvedimenti di arresto (scattati tutti 'materialmente' da lunedì scorso), emessi nei confronti di 27 pusher che secondo gli inquirenti, gestivano il traffico di droga nella zona della stazione e sotto i loggiati viale Gramsci. Di queste 27 persone, 4 sono ancora ricercate. Le altre 23, dopo essere state portate al Don Bosco, sono tornate tutte in libertà. Tutte tranne una, su cui pendeva già un ordine di arresto per reati analoghi.

Centro storico, maxi-retata antidroga: chiuso anche il punto Snai di Viale Gramsci

L'indagine è partita nel mese di ottobre e si è avvalsa anche di 4 agenti sotto copertura che si sono finti assuntori di droga. L'obiettivo iniziale era quello di colpire la zona di spaccio di piazza dei Cavalieri "poi c'è stata una migrazione di pusher nell'area della stazione" ha spiegato il capo della Squadra mobile di Pisa, Rita Sverdigliozzi. Nel corso dell'inchiesta, condotta anche attraverso servizi di osservazione con telecamere nascoste, è stata sfruttata inoltre, per acquisire ulteriori elementi investigativi, la facoltà di ritardare l’arresto degli spacciatori responsabili della cessione. "Una tecnica investigativa non nuova per Pisa - ha spiegato il procuratore Alessandro Crini - e che ha prodotto ottimi risultati".

Gli acquisti degli agenti sotto copertura hanno infatti permesso di ottenere in tempi brevi elementi probatori a carico di 27 soggetti, tutti di nazionalità magrebina, gambiana e senegalese, ritenuti responsabili di spaccio di cocaina, eroina, marijuana, hashish e metadone. "Si ripartivano le zone - ha continuato la Sverdigliozzi - presidiando stabilmente tutta l’area della stazione centrale, contraddistinta, tra l'altro, dalla presenza di numerosi istituti scolastici e religiosi. La droga veniva nascosta, in prevalenza, sulle gomme di autoveicoli parcheggiati, e nel cavo orale degli spacciatori quando si trattava di piccoli quantitativi. Lo smercio avveniva in pieno giorno, pur in presenza di centinaia di cittadini e turisti, indipendentemente dalle condizioni climatiche".

Il giudice per le indagini preliminari, pur riconoscendo la consistenza degli indizi raccolti dagli inquirenti, ha però ritenuto che non ci fossero gli elementi necessari per giustificare la custodia cautelare in carcere degli indagati che così sono tornati in libertà. "Purtroppo - ha continuato Crini - la richiesta di arresto cautelare della Procura si è scontrata con una diversa interpretazione giurisprudenziale da parte del giudice che ha ritenuto gli episodi spaccio di piazza, per caratteristiche e circostanze, di lieve entità. Un giudizio che diverge dal nostro e su cui ci riserviamo di valutare anche un eventuale ricorso".

"Gli elementi raccolti - ha concluso Andrea Olivadese, vicequestore aggiunto del servizio operativo centrale di Roma - ci permettono comunque di mandare a processo gli indagati e, molto probabilmente, di ottenere anche una condanna. Processo che potrebbe concludersi entro un anno". Nel corso delle indagini sono anche stati effettuati diversi sequestri di droga. Rimane ancora chiuso al momento il punto Snai di viale Gramsci.

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