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Cronaca

Vicenda 'Panificio Bolognese': presidio dei lavoratori alla Prefettura

Gli ex dipendenti sono stati ricevuti dal dott. Lombardi in qualità di viceprefetto ed hanno consegnato tutti i materiali e portato le loro testimonianze. Chiesto al più presto un tavolo per coinvolgere ed attivare gli enti preposti ai controlli

Scende in piazza la mobilitazione degli ex dipendenti della 'Panificio Bolognese', a seguito delle precedenti denunce di lavoratori e sindacati su stipendi non pagati, diritti negati e condotte vessatorie poste in essere dall'azienda. I Cobas avevano annunciato un presidio davanti la Prefettura che si è tenuto alle 15.30 con circa una ventina di ex impiegati, con poi l'ufficio del Governo che ha ricevuto una delegazione dei manifestanti. Ad ascoltare le storie degli ex dipendenti e raccogliere visure camerali e documenti è stato il dott. Lombardi nella veste di viceprefetto vicario.

La richiesta posta al prefetto è quella di attivarsi urgentemente per favorire la creazione di un tavolo che coinvolga tutti gli enti tenuti ai controlli ed agli accertamenti su quanto accade al 'Panificio Bolognese', ora 'Futura Bolognese srl'. L'obiettivo è fare chiarezza sulle denunce degli ex dipendenti, sulle cause legali e vertenze, sull'esposto alla Guardia di Finanza, in modo da poter poi attivare le misure che saranno ritenute più opportune dalle autorità.

"Sindaco ed enti preposti controllino, chiediamo solo questo - afferma Graziano, in rappresentanza degli ex dipendenti - si verifichi tutto ciò che compete e circonda l'impresa. Abbiamo fornito tutto quello che abbiamo fra cause ed esposti, pagati con soldi nostri, un salasso per le famiglie. Vogliamo essere ascoltati e vogliamo delle risposte". Gli ex lavoratori devono avere a testa anche dai 10 ai 20mila euro di mensilità arretrate.

Non viene pagato nemmeno il proprietario del capannone di produzione in via Ravizza: "Non vengo pagato da 2 anni e mezzo - afferma l'ingegnere Daniele Salvadorini - questa gente scappa e le istituzioni lo lasciano fare, trasferiscono la sede per non farsi trovare".

La nuova segnalazione raccontata dai lavoratori e dal proprietario del fondo: "Oltre a cambiare il nome da 'Pandolci Bolognese' a 'Arte Bianca' per evitare la vertenza - spiega Graziano - è stata spostata anche la sede legale dell'azienda. Prima era presso il capannone, ora invece è in Piazza Mentana a Castelfranco. Il civico è il numero 11, peccato che lì i civici finiscono al 10. E' un modo per mandare a vuoto le notifiche e guadagnare tempo".

Per il 19 novembre è atteso uno sfratto dallo stabile di via Ravizza. "Purtroppo coi cambi di ragione sociale - spiega ancora il proprietario del fondo - è possibile che all'arrivo dell'ufficiale giudiziario apra un ragazzo che dica 'no, questa non è l'azienda che cercate, non so niente', così devono passare altri mesi per nuove procedure. Il prossimo intervento è civile, ci sono udienze prorogate per anni, ai tempi ho anche denunciato con querela per invasione".

panificio bolognese presidio-2I racconti degli ex dipendenti si susseguono. Da un lato si legge una bolla di accompagnamento datata 10 novembre 2015 che riporta in intestazione ancora la dicitura 'Il Panificio Bolognese srl', a conferma del prosieguo della medesima attività nonostante i cambi societari. Dall'altro un impiegato racconta mostrando le carte che "sono stato assunto nel 2012 con 'Pandolci Bolognese' e licenziato il 29 ottobre 2015 per giusta causa per mancanza di lavoro. In realtà ho rifiutato di firmare le mie dimissioni, che volevano farmi dare facendomi perdere i diritti aquisiti, per poi essere assunto nella nuova società. Devo avere ancora 6 mesi di stipendio".

Alla lettera di solidarietà all'azienda fatta dagli attuali lavoratori gli ex dipendenti non credono. "Speriamo per loro sia davvero tutto a posto, ma crediamo che siano sotto scacco, bisognosi dello stipendio. Noi vogliamo avere quanto ci spetta, non abbiamo nulla contro di loro. Solo che non dicano che diciamo falsità. Qua è tutto dimostrato".

Federico Giusti dei Cobas: "Chiediamo l'intervento della magistratura e della Guarda di Finanza in modo tempestivo per avere finalmente giustizia. Questi cittadini sono stati costretti a cercare sostentamento dove potevano, per mesi, senza che siano mai stati davvero ascoltati". Il consigliere Ucic-Prc Ciccio Auletta, presente al ricevimento in Prefettura, annuncia una mozione in Consiglio Comunale per esprimere solidarietà ai lavoratori e impegnare il Comune ad essere parte attiva per il ripristino dei corretti rapporti fra dipendenti creditori ed azienda.

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