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Cronaca

San Rossore: ecco il regolamento per essere 'azienda consigliata dal Parco'

Le imprese che rispetteranno il disciplinare potranno fregiarsi del titolo, utile come promozione e valorizzazione dei prodotti locali in quanto certifica la provenienza delle materie prime. Il presidente Manfredi: "Benefici al settore agricolo dell'area"

Chi rispetterà i requisiti potrà fregiarsi del riconoscimenti di 'azienda consigliata dal Parco' ed entrare così nel circuito delle imprese che l'Ente promuove con i suoi strumenti comunicativi. Potrà essere anche la base di nuovi canali distributivi e commerciali, fornendo comunque un'indicazione di provenienza chiara e riconosciuta, valorizzando il prodotto dell'azienda stessa.

Il primo disciplinare che fisserà i requisti per questo titolo sarà in discussione il 10 settembre alla Tenuta di San Rossore, in una riunione fra Ente Parco e gli imprenditori che operano all’interno di San Rossore. Sono circa 200 le aziende agrozootecniche presenti nel Parco, con altre centinaia interessate. Sono inclusi potenzialmente anche coloro che trasformano prodotti agricoli, di base provenienti da aziende consigliate dal Parco, e gli artigiani (panettieri, pasticcieri, etc.), sempre con sede nel territorio regionale che nella lavorazione dei propri specifici prodotti utilizzano almeno il 25% di materie prime provenienti da aziende agricole consigliate dal Parco.

La definitiva approvazione da parte del Consiglio direttivo dell'Ente è quindi vicina, dopo che qualche settimana fa era approdata la bozza predisposta dagli uffici che stabilisce semplici principi e obiettivi che i soggetti aderenti saranno tenuti a rispettare per dimostrare di condividere col Parco le stesse finalità di tutela e rispetto ambientale.

Le scelte dell'Ente Parco sul disciplinare hanno dovuto necessariamente tenere conto sia dell'attuale legislazione sui marchi di qualità o di origine, che impedisce alle singole aree protette di crearne di propri, sia della forte volontà dei suoi dirigenti di dare una valida risposta al bisogno di promozione che molte aziende presenti nel Parco hanno.

"Dopo aver tastato il terreno col censimento dell'anno scorso – spiega il Presidente Manfredi – l'Ente Parco inizia adesso a dar seguito concretamente ad una delle sue finalità principali, ovvero quella di poter essere fruito e vissuto come opportunità economica ed occupazionale sostenibile. L'Ente ha sempre avuto a cuore la valorizzazione dei prodotti agricoli provenienti dall’area protetta, riconoscendo il ruolo delle attività agricole nella conservazione dell’ambiente, del paesaggio e della cultura locale. Se però alcune delle attività programmate ed attuate dal Parco nel passato sono state ostacolate da norme che impediscono l’attribuzione di marchi di qualità ed origine rilasciati direttamente dagli enti gestori delle aree protette, sono fiducioso che quello che è a tutti gli effetti il primo progetto organico di promozione sviluppato dall'Ente potrà portare notevoli benefici al settore agricolo dell’area protetta e facilitare il lavoro in rete tra i produttori privati, il Parco e le altre istituzioni".

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